"Il governo dovrebbe occuparsi di sostenere una filiera di eccellenza nazionale che ha mietuto straordinari successi e che ha reso il nostro Paese ancor più attrattivo e glamour. Questo però non deve tradursi in ingerenza ed iper regolamentazione. Non possiamo diventare l’ippica della burocrazia e dei ritardi nei pagamenti dei premi e degli ippodromi. Lo Stato dovrebbe preoccuparsi della sola valorizzazione delle razze lasciando che siano gli operatori privati, gli appassionati e le imprese ippiche ad organizzare il gioco ed alimentare il sentiment". Lo sottolinea il deputato di Forza Italia Paolo Russo, tornando ad affrontare uno dei temi a lui cari, quello appunto dell'ippica italiana.
Gli ippodromi in che modo andrebbero ripensati per essere luoghi frequentati anche dalle famiglie?
"Il Covid ci ha insegnato che gli spazi sono un valore e lo sono ancor di più nelle grandi aree urbane. Gli ippodromi sono naturalmente i luoghi dell’intrattenimento gioioso, della convivialità, dello sport e della partecipazione ad una socialità condivisa. Ristorazione, grandi eventi, piste per runners, giochi, intrattenimento e librerie si coniugano con i grandi spettacoli ippici che in Francia ed in Gran Bretagna fanno grandi quegli impianti".
Come andrebbero regolamentate le scommesse ippiche per essere appetibili?
"Bisogna essere franchi e sconfiggere ogni ipocrisia. Si è contro la scommessa? E allora andrebbero abolite le slot machine, tutti i giochi dal tabaccaio, le giocate virtuali e quelle sportive. Certo, dovremmo fare a meno di qualche decina di miliardi di euro e le mafie che alimentano i giochi illegali si arricchirebbero, proprio come hanno fatto in piena pandemia. Se invece si consentono, allora non si capisce perché quelle che ingenerano maggiore ludopatia e ripetitività ossessiva godono di una tassazione agevolata mentre la scommessa ippica che è tipicamente scommessa di competenza visto che bisogna conoscere il cavallo, la sua genealogia, il fantino, le sue performance, il terreno di corsa, il meteo, il vento, l’umidità, è gravata da una tassazione più che doppia e praticamente respingente per il giocatore e per il concessionario.
Non voglio provocare, ma se proprio non si vuole ridurre la iper tassazione sulla scommessa ippica allora si alzi la tassa sulle altre scommesse in modo da non penalizzare una filiera d’eccellenza che produce reddito, che dà da mangiare a 50mila famiglie e soprattutto che esprime al meglio il valore dell’Italia nel mondo: valore sportivo, qualità atletica, amore per l’animale, estro dei nostri artigiani, produttori ed allenatori. Per non parlare dei nostri valenti fantini".
Per quanto riguarda temi centrali come convenzione, calendario corse e pagamenti del montepremi, cosa auspica?
"Regole chiare e soprattutto tempestività nell’esercizio delle funzioni ministeriali. Forse è giunto il momento, dopo gli anni bui dell’Unire, di ripensare ad una Agenzia nazionale agile e 'corsara', non predatoria che sappia muoversi con tempestività e duttilità sul mercato della domanda e della offerta ippica delle nostre regioni".
L'ippica può rappresentare ancora un volano per il turismo?
"Parigi e Londra, ma anche Emirati arabi e Giappone misurano importanti successi di incoming turistico legato al mondo dell’ippica nazionale. Se noi non utilizziamo questo canale perdiamo una occasione irripetibile. Magari l’offerta nazionale andrebbe legata alle attività agricole e alimentari dei territori e alla nostra naturale e straordinaria offerta culturale".
Pensa che la comunicazione sul settore andrebbe potenziata? In che modo?
"La migliore comunicazione sono i fatti: corse sempre più belle e competitive, cavalli sempre più valorizzati nelle tradizioni genealogiche e negli allenamenti, aziende pronte ad investire in innovazione e ricerca.
Quella dirittura d’arrivo che attende intrepida il muso del trottatore campione seguito a ruota dal suo competitor è la migliore comunicazione plastica e visiva capace di far innamorare tutti, grandi e piccini che vedono in quel cavallo l’amore per la natura, per gli animali in una sensibilità che noi tramandiamo da millenni!".
Nel decreto Sovvenzioni per l'anno 2021, pubblicato dal Mipaaf, si legge che “in ragione del fenomeno epidemiologico Covid-19, avendo impattato questo sul regolare svolgimento delle corse durante l’anno 2020, e quindi anche sui valori dei parametri a base del modello di computo, la sovvenzione globale assegnata ad ogni società di corse è computata con i dati del triennio 2017/2019”.
Il presidente del Coordinamento Ippodromi, Attilio D'Alesio, sottolinea: “Un passo avanti è stato fatto ed il ministero ha mantenuto l’impegno preso. Ora aspettiamo la convocazione della prossima riunione per essere aggiornati sul procedimento dei contratti e dei tempi per la relativa e completa liquidazione delle spettanze dovute agli ippodromi".
La società di consulenza specializzata nel settore del gioco pubblico con vincita in denaro, Mdf Partners, ha dato un suo contributo anche per il settore ippico, in occasione dell'open hearing organizzato dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli sul nuovo sistema retail dei giochi, il 31 maggio scorso.
L'obiettivo di Mdf Partners è di proporre alcune linee di intervento funzionali alla "riqualificazione" dell’ippica, colpita da una crisi decennale potenzialmente irreversibile e concretizzatasi, nell’ultimo decennio, in un decremento complessivo della raccolta delle scommesse (- 60 percento dal 2012 al 2020).
Secondo Mauro De Fabritiis, fondatore della società, è "necessario ed urgente individuare una serie di interventi che possano creare le condizioni di sostenibilità e di rilancio delle scommesse sulle corse dei cavalli, con l’obiettivo di favorire, attraverso il gioco e in particolare attraverso le scommesse a quota fissa, una 'riqualificazione' del settore lavorando, in primis, sull’attrattività del prodotto, attualmente invendibile per i concessionari".
Tre i punti individuati da Mdf Partners: il primo relativo alla tassazione delle scommesse a quota fissa, allineandola alle aliquote di imposta unica delle scommesse sportive e ripensata in modo da garantire "un’invarianza delle entrate erariali ed il contrasto all’offerta di gioco illegale od irregolare", il secondo relativo alle formule di gioco, predisponendo "un unico totalizzatore per l’ippica di agenzia e l’ippica nazionale" e introducendo le scommesse 'Live', e da ultimo la riforma della rete di vendita, favorendo il corretto presidio dell'offerta ippica: all'interno delle gaming hall, con soluzioni che ne garantiscano la visibilità, sulla rete di vendita estesa, inclusa quella despecializzata (bar, tabacchi) per massimizzare la capillarità distributiva, all’interno delle gaming hall speciali, da ubicare anche negli ippodromi".
Secondo gli esperti, da tali interventi si prefigurano diversi impatti positivi: "recupero dell’interesse commerciale dei concessionari, rilancio di una modalità di gioco legata alle corse ad alta componente di intrattenimento, generazione di appassionati e di nuovi giocatori e canalizzazione del gioco illegale od irregolare sull’offerta legale".
Come precisa Mdf Partners, gli interventi proposti "necessari e potenzialmente efficaci alla 'riqualificazione' del settore dell’ippica e del relativo indotto" sono "da integrare all’interno di una riforma sistemica, che preveda un nuovo modello di governance della filiera ippica, la valorizzazione degli ippodromi come luoghi di intrattenimento e l’incremento della qualità delle corse e delle relative immagini".