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No alle scommesse: ippodromi delusi, ma per alcuni era 'scontato'

18 maggio 2021 - 11:02

Dopo la nota dell'Agenzia dogane e monopoli che vieta la raccolta di scommesse negli ippodromi, ecco i commenti, fra chi non è sorpreso e chi parla di 'decisione imbarazzante'.

Scritto da Francesca Mancosu
No alle scommesse: ippodromi delusi, ma per alcuni era 'scontato'


"La nota dell’Adm che inibisce la raccolta fisica delle scommesse negli ippodromi, aperti al pubblico dal 15 maggio, nel rispetto del Protocollo adottato dal Mipaaf, poteva arrivare prima ma comunque era scontata, dato che tutti i punti di raccolta delle scommesse sono chiusi su tutto il territorio nazionale".

La precisazione arriva da Attilio D'Alesio, presidente del Coordinamento ippodromi, che così commenta a GiocoNews.it la comunicazione con cui l'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha formalmente inibito la raccolta di scommesse negli ippodromi fino a quando non riaprirà il gioco terrestre, ponendo fine ai dubbi di alcuni gestori, che nei giorni scorsi, come da protocollo del ministero delle Politiche agricole, avevano approntato gli spazi all'esterno per la raccolta di scommesse. E ristabilendo anche un po' di chiarezza per gli operatori delle sale scommesse tout court, che, come da decisione del Governo, non potranno tornare in attività fino al 1° luglio.

D'Alesio quidi ricorda che molti ippodromi - come Aversa, Padova, Albenga, Milano - invece non hanno accettato le scommesse.
"Certo, ci auguriamo che presto tutti i punti gioco vengano riaperti e siamo molto vicini a tutti gli operatori che da mesi stanno protestando e chiedendo di poter tornare al lavoro, anche perché la loro chiusura favorisce di fatto il gioco illegale.
Detto quanto sopra, l’importante è che il senatore Battistoni sia riuscito a far tornare il pubblico negli ippodromi, nel rispetto del protocollo ricevuto, che, ricordiamo, sono dei teatri all’aperto e non 'punti gioco'. Ci auguriamo che tante famiglie e tanti amici vengano a trascorrere dei bellissimi pomeriggi da noi, a godere un'occasione sociale unica ed assistere alle corse dei cavalli, che sono bellissime competizioni sportive.
E, come ha detto proprio ieri mister Wayman della British horseracing Authority dopo la riapertura degli ippodromi inglesi: 'È emozionante. Siamo finalmente in grado di dare il benvenuto agli appassionati nei nostri ippodromi'".
 
Di ben altro tenore il commento di Elio Pautasso, direttore generale di Hippogroup Roma Capannelle: "È una vergogna. L'Agenzia delle dogane e dei monopoli deve fare la riforma delle scommesse da anni e non fa nulla. Mentre, quando si tratta di 'chiedere', ci mette un minuto. E poi, sono anni che dobbiamo firmare il disciplinare e non riesce a fare nemmeno quello".

La decisione è "quantomeno imbarazzante" anche per Pier Luigi D'Angelo, presidente di Ippodromi Partenopei, "se non altro perché relega il Mipaaf in un ruolo secondario e per l’assoluta mancanza di considerazione del grande impegno dello stesso per la riapertura al pubblico degli ippodromi italiani, dopo un silenzio assordante di un ventennio dove la scommessa ippica è stata trattata come un rifiuto tossico... o meglio 'tombata' come una scoria nucleare.
Con una totale assoluta indifferenza per la storia, il mondo e la tradizione che rappresenta, oltre che per la nobiltà del ragionamento che è alla base della scommessa ippica stessa, che per poter essere elaborata ha bisogno di intelligenza, cultura, rispetto della natura della filiera ippica. Ma ho l’impressione che queste considerazioni non appartengano più a chi all'Agenzia delle dogane e dei monopoli decide che si può giocare al Lotto e gratta e vinci in tabaccheria e non puntare su un cavallo all’aperto in un ippodromo! Una decisione in linea con le suesposte considerazioni. Una morte annunciata".
Del resto, conclude D'Angelo, "eliminare l’abbinamento con l’estrazione della Lotteria di Agnano e di Merano già fu un chiaro segnale di disimpegno verso l’ippica. Auspico che il rinnovato entusiasmo del senatore Battistoni possa servire a smuovere ed invertire questa perniciosa disattenzione del monolite Adm verso la scommessa ippica e il mondo ad esso collegato che per i risultati acquisti merita rispetto e attenzione e non oblio e disinteresse".

Non è tenero nei giudizi neppure Roberto Faticoni del Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori. "Rimaniamo sbalorditi dalla velocità dell’Adm, che per anni ha fatto di tutto per non riformare il gioco dell’ippica, distruggendola, nell’emanare uno stop alle scommesse ippiche fisiche negli ippodromi all’aperto. Quindi, chiediamo ad Adm: perché, invece, si può scommettere dal giornalaio o al tabaccaio alle lotterie nazionali?
Rimaniamo sconcertati e imbarazzati ma non sorpresi da questa decisione, e non vediamo l’ora che il nostro mondo esca dall'idea che per andare avanti ci si debba sostenere con le scommesse".
 

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