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Martina: 'Crisi cavallo anglo-arabo legata a quella dell'ippica’

13 maggio 2015 - 07:38

L'ippica sarda ancora al centro dell'attenzione politica.Il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, ha risposto all'interrogazione del deputatp Pierpaolo Vargiu (Scip), in cui si chiedeva quali iniziative intenda porre in essere per ricondurre ad una 'governance' sarda la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo mediante l’affidamento della tenuta del libro genealogico alla competente associazione nazionale della razza e la relativa concessione della banca dati.

Scritto da Sm
Martina: 'Crisi cavallo anglo-arabo legata a quella dell'ippica’

 

Martina sottolinea: "Ritengo che il decremento numerico della razza anglo-araba, cui fa riferimento l’interrogazione, non possa essere ricondotto ad una presunta carenza di politica selettiva da parte del Ministero bensì alla più generale crisi che ha colpito il comparto ippico. Faccio, inoltre, presente che il disciplinare dei libri genealogici (approvato con decreto ministeriale n. 3580 del 12 giugno 2008), individua la Commissione tecnica centrale (Ctc) quale organo deputato alla selezione. Difatti, l’articolo 4 del citato disciplinare, dispone che la Ctc ‘studia e determina i criteri e gli indirizzi per il miglioramento delle razze’, tra le quali quella anglo-araba. Alla citata Commissione partecipano, oltre ad esperti ed allevatori, tre rappresentanti provenienti dalla Sardegna in rappresentanza, rispettivamente, della regione Sardegna, dell’Associazione nazionale allevatori del cavallo anglo-arabo e derivati (Anacaad) e del corpo nazionale degli esperti, che, in tale sede, possono offrire il proprio contributo per la politica selettiva del cavallo anglo-arabo, attuando, in tal senso, l’auspicata collaborazione tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e la regione Sardegna. Ritengo, inoltre, di dover ricordare che l’avvio del programma di selezione mediante l’elaborazione degli indici genetici è imminente, ed è stato esteso anche alla razza anglo-araba oltre al cavallo da sella italiano. Evidenzio, altresì, che il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali già finanzia programmi volti alla preparazione ed alla selezione all’attività agonistica diretti anche ai cavalli anglo-arabi, tra cui le corse in ippodromo per cavalli con diretti anche ai cavalli anglo-arabi, tra cui le corse in ippodromo per cavalli con attitudine alla corsa e il circuito allevatoriale per i cavalli con attitudine al salto, diviso in prove per i cavalli di tre anni (prova morfo-funzionale, prova di obbedienza e prova di salto in libertà), ed in prove per i cavalli di quattro anni ed oltre (concorsi di salto ostacoli, di completo di equitazione, di dressage e di endurance). Riguardo al presunto ‘utilizzo indiscriminato delle migliori linee della razza anglo- araba per la produzione di soggetti di razza da sella italiana finalizzati quasi esclusivamente al salto degli ostacoli’, rilevo come queste attività non possano che essere rimesse alla libera iniziativa degli allevatori. Infine, faccio presente che il tentativo di separare la gestione del libro genealogico del cavallo anglo-arabo dalla gestione degli altri libri genealogici, si porrebbe in contrasto con una corretta gestione delle economie di scala, conducendo inevitabilmente ad un aggravio burocratico e aumenti di costo per gli allevatori”.

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