Chiusura sale gioco, As.tro: 'Tar Emilia, mancata pronuncia sui motivi'
L'associazione As.Tro commenta ordinanze del Tar Emilia Romagna che hanno bocciato ricorsi contro distanziometro regionale sul gioco e annuncia incontri con i Comuni.
"Con una motivazione abbastanza singolare nel panorama giurisprudenziale, la seconda sezione del Tar dell’Emilia Romagna ha rigettato le domande cautelari invocate da alcuni operatori economici, che avevano ricevuto l’ordine di chiusura dai Comuni (per via dell’asserita vicinanza dei rispettivi locali dedicati ai luoghi sensibili censiti dalla mappatura)".
Lo sottolinea, in una nota, l'associazione As.Tro, nel commentare le ordinanze con cui il Tar Emilia Romagna ha respinto tre ricorsi contro la chiusura di altrettante sale da gioco per mancato rispetto del distanziometro regionale. In primis ad Imola, e poi nei comuni di Castelnovo Ne' Monti (Re) e di Anzola dell'Emilia (Bo).
I giudizi di merito, infatti, restano intatti nei loro presupposti e la severità, con la quale in primo grado non si sono sospesi i pregiudizi economici dei ricorrenti, potrebbe presto generare un contenzioso da 8-9 miliardi di euro (il valore approssimativo dell’asset 'sale da gioco' in Emilia Romagna). Sulla base di questa ulteriore evidenza, l’interlocuzione politica con la Regione diventa centrale. Non tanto e non solo per tutelare un pezzo di economia del territorio e del settore ma, anche per non far correre ai cittadini il rischio di dover pagare un prezzo troppo alto per la solidarietà giudiziaria accordata dal Tar alla 'causa' del contrasto alla ludopatia. Attraverso il confronto e l’interlocuzione, pertanto, si sensibilizzeranno le istituzioni regionali affinché certe prospettive di conflittualità siano disinnescate, ad esclusivo beneficio della collettività, dell’economia del territorio e della prevenzione al Gap, sicuramente non agevolata dalla consegna del gioco pubblico agli asset dell’illegalità", afferma ancora l'associazione.