Se le restrizioni adottate dal governo italiano per il contenimento dell'epidemia da coronavirus rappresetano una vera e propria tegola per gli addetti ai lavori del comparto, e in particolar modo per i gestori - che oltre a vedersi azzerare completamente le entrate hanno dovuto gestire la situazione di emergenza attivando il proprio personale per la messa in sicurezza delle macchine nei locali – per queste stesse imprese si presentano ulteriori rischi che potrebbero compromettere ulterioriemnte la loro attività. Oltre a comportare ulteriori oneri da gestire in questa fase già particolarmente delicata. Il problema, che sta emergendo in queste ultime ore, sta nel rischio di deterioramento delle schede di gioco dovuto all'esaurimento delle batterie installate nei circuiti che sono destinate a esaurirsi se le macchine rimarranno spente per un periodo eccessivo di tempo.
I RISCHI PER LE SLOT - Le schede gioco, come stabilito dalle specifiche tecniche di costruzione degli apparecchi comma 6 lett. A del Testo unico di pubblica sicurezza, devono essere dotate di dispositivi anti-intrusione, anti-manomissione e di memorizzazione dei dati delle partite, sia da accese che da spente: per questa ragione sono dotate di batterie tampone, ricaricabili, che garantiscono il monitoraggio in tempo reale di tali eventi. Uno spegnimento prolungato dell’apparecchio, però, impedisce alle batterie di autoricaricarsi e questo potrebbe comportare la mancata riaccensione della scheda: laddove ciò si verificasse, la slot in questione andrebbe inviata in riparazione per le attività di manutenzione, comportando la sostituzione della smartcard rilasciata dall'Agenzia delle dogane e dei Monopoli.
Un rischio tutt'altro che banale per gestori ed esercenti se, nel momento in cui i locali potranno rialzare le saracinesche, si dovessero ritrovare con le slot fuori uso.
Va comunque precisato che i dati contabili racchiusi nelle schede di gioco non andranno persi, essendo dotate di appositi sistemi di backup su specifiche memorie di sicurezza: questo, almeno, nel caso in cui la scheda non subisca danni rilevanti ai circuiti elettronici derivanti dalla fuoriuscita dell’acido dalla batteria. Caso in cui, al contrario, i danni alla scheda potrebbero essere irreparabili.
I RIMEDI PER EVITARE DANNI - La situazione è però gestibile, pur richiedendo ulteriori oneri alle imprese di gestione in un momento particolarmente critico per il paese nel quale sono ridotti al minimo gli spostamenti. Per evitare i rischi sopra descritti, nei limiti delle disposizioni normative, i gestori (o gli esercenti) dovranno avere cura di procedere all’accensione delle slot almeno una volta a settimana o al limite ogni dieci giorni, per qualche ora, allo scopo di far ricaricare le batterie ed evitare danni.
In realtà – secondo quanto apprende GiocoNews.it da tecnici e produttori – la maggior parte delle schede di gioco sono equipaggiate con batterie la cui durata va ben oltre le specifiche tecniche di legge, stimabili in almeno 30 giorni. Va però tenuto conto anche di altri fattori esterni che intervengono sul funzionamento delle schede: come l’obsolescenza dell’hardwareo le condizioni ambientali di stoccaggio ed esercizio che potrebbero comunque ridurre la durata media del ciclo di vita di una batteria. Tenendo quindi conto che le disposizioni governative relative alla chiusura degli esercizi e delle attività degli operatori per ora riguardano il periodo compreso dall’8 Marzo al 3 Aprile, si presenta un rischio concreto di “tenuta” delle macchine già in questo momento, che diventa tuttavia ancora più evidente nel caso in cui – come sembra sempre più scontato – le restrizioni dovessere essere ulteriormente prolungate oltre i primi di aprile. Esponendo le schede gioco al potenziale rischio di un guasto tecnico.