Acadi al Comune di Livorno: 'Regolamento gioco, fare verifiche tecniche'
Acadi fornisce il proprio punto di vista al Comune di Livorno sul Regolamento in materia di gioco su distanze e orari.
“La scrivente Acadi - Associazione Concessionari di Giochi Pubblici - ha come associati: Admiral Gaming Network S.r.l., Cirsa Italia S.p.A., Gamenet S.p.A., HBG Connex S.p.A., Lottomatica Videolot Rete S.p.A., Nts Network S.p.A. e Snaitech S.p.A.
Essi rappresentano oltre il 70 percento del sistema di controllo del gioco pubblico e regolamentato in Italia, generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all’anno di gettito erariale, riveniente dalla spesa degli utenti pari a circa 18,5 miliardi di euro all’anno.
Relativamente all’introduzione di criteri di distanze minime da luoghi sensibili, per l’apertura e al trasferimento di centri scommesse e spazi per il gioco con vincita in denaro, si sottolinea che l’art. 5 della bozza di Regolamento, pur facendo diretto riferimento al corrispondente art. 4 della L.R. Toscana 57/2013, è concepito in mancanza delle necessarie e preliminari verifiche tecniche sul territorio della città”.
È l'incipit della lettera con la quale Acadi, Associazione concessionari di giochi pubblici, ha dato riscontro al Comune di Livorno sulla bozza di regolamento in materia di gioco, con distanze e orari, che le è stato sottoposto in visione e del quale si è discusso nell’assemblea pubblica dell’8 febbraio e nella riunione del 18 febbraio.
(ii) l’analisi delle norme urbanistiche sui territori residuali rispetto ai divieti del punto (i) in merito all’insediabilità delle realtà destinatarie del divieto;
(iii) l’analisi di insediabilità effettiva sui territori residuali rispetto ai divieti di cui al punto (i) e (ii), indicando espressamente quale sia la percentuale residuale di insediabilità rispetto al territorio comunale.
Studi scientifici mettono in risalto la non adeguatezza, se non la dannosità, della misura totalmente interdittiva del gioco pubblico “tale da rendere regolamenti siffatti contro lo scopo della stessa norma istitutiva (studi che, su richiesta, l’Associazione è disponibile ad inviare) – proseguono da Acadi - con riferimento alla disciplina delle fasce di funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro, si segnala sin d’ora che il potere di adozione di un’apposita ordinanza sindacale, allo stato della normativa e giurisprudenza applicabile, deve necessariamente soggiacere a una approfondita istruttoria dell’esigenza di tutela della salute pubblica nello specifico territorio livornese. Istruttoria, anch’essa da redigere preventivamente rispetto all’adozione del regolamento”.