Che impatto ha avuto la pandemia sul settore del gioco pubblico “terrestre”? Una domanda, questa, che in molti – dentro e fuori al settore – si pongono ormai da diversi mesi, ma che trova ora, forse, le risposte più interessanti, chiare e concrete. Ora che si è usciti (finalmente!) dall’emergenza e che sono svanite anche le ultime restrizioni nei locali di gioco, diventa strategico, per gli addetti ai lavori, valutare l’impatto reale della pandemia sulla raccolta e, forse ancora più interessante, sulla spesa dei giocatori, perché ciò coincide col valutare il comportamento dei giocatori. Con particolare riguardo per il segmento degli apparecchi da intrattenimento. Ricavandone pertanto la nuova direzione che potrà e dovrà assumere il mercato, per assecondare questo cambiamento di abitudini e consumi e provare a mantenere o recuperare la propria clientela. Abbiamo quindi tentato questo esercizio di analisi, attraverso la redazione di Gioco News, raccogliendo i dati dai principali concessionari di rete attivi sul settore del gaming italiano relativi al primo semestre del 2022, confrontandoli con l’ultimo anno di regime, rappresentato dal 2019, non potendo ritenere significativi i due anni successivi poiché inevitabilmente (e fortemente) condizionati dalla pandemia e, in particolare, dai provvedimenti di lockdown che hanno imposto la chiusura dei locali o comunque la minore operatività di tutte le sedi.
IL TREND DELLE AWP - Ebbene, valutando le variazioni mensili rispetto al 2019, ciò che emerge è un duplice scenario, con andamenti diversi, tra Awp e Vlt. Nel primo caso, quello delle slot "da bar", che interessa quindi più da vicino i pubblici esercizi, al netto di un andamento mensile non proprio regolare, il calo della spesa nei confronti del periodo pre-pandemia sembra ormai consolidato intorno al -16,5 percento. Mentre la riduzione della raccolta regista una media di circa il -26,6 percento. Anche se la lieve ripresa avviata a partire da maggio e proseguita nei mesi successivi – fino ad arrivare al dato “positivo” di giugno dove il gap della spesa rispetto al 2019 è sceso sotto il valore del 14,5 percento - potrebbe far sperare in un contenimento della riduzione che nei mesi successivi, se confermato, potrebbe far abbassare la media annuale della raccolta attorno al -24 percento: che rimane tuttavia una perdita in doppia cifra e neppure poco significativa. Ma è proprio a luglio che si potrà avere un accenno di ritorno alla normalità, visto che sarà possibile confrontare i dati anche con il 2021.
Variazioni mensili 2019-2022
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AWP
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gennaio
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febbraio
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marzo
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aprile
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maggio
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giugno
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Raccolta (€/000)
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-30,20%
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-25,10%
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-27,60%
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-27,20%
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-26,70%
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-23,20%
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Spesa (€/000)
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-18,40%
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-12,80%
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-17,70%
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-17,80%
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-18,00%
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-14,40%
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VLT
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gennaio
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febbraio
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marzo
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aprile
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maggio
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giugno
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Raccolta (€/000)
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-38,40%
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-35,00%
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-37,60%
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-33,60%
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-31,0%
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-26,20%
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Spesa (€/000)
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-25,60%
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-20,30%
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-22,60%
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-19,00%
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-16,00%
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-13,20%
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VLT IN RECUPERO - Le Vlt invece mostrano un andamento sì critico, come già emerso nei mesi precedenti, ma comunque in fase di recupero, in miglioramento mese dopo mese. In termini di spesa, in particolare, la perdita delle videolotterie a maggio e giugno è stata minore rispetto a quella delle Awp. Con un particolare balzo in avanti nella prima quindicina di maggio, che si spiega probabilmente con la rimozione dell’obbligo del green pass per accedere negli esercizi. Non a caso, infatti, il “boost” di questo periodo risulta più evidente nelle Vlt che nelle Awp, ovvero nei terminali che si trovano in ambienti dedicati e non generalisti, dove l’accesso è esclusivo e controllato: quindi impossibile sottrarsi alla verifica del green pass, finché obbligatorio.
Come noto, la differenza delle variazioni tra Awp e Vlt, che vede il calo segnato dalle Vlt molto più marcato rispetto agli apparecchi “da bar”, dipende dall’introduzione della tessera sanitaria e dalla cosiddetta “win tax”, che si sono susseguite tra il 1 ed il 15 gennaio 2020, e che hanno svolto quindi un ruolo aggiuntivo rispetto a quello della pandemia, andando a compromettere ulteriormente le giocate. Guardando la spesa dei giocatori sui videoterminali a gennaio 2022, la riduzione rispetto all’anno di riferimento è del -26 percento (con la raccolta che scende addirittura a -38,7 percento nello stesso periodo) mentre nei mesi successivi il recupero è significativo, contenendo la perdita attorno al -20 percento, fino ad arrivare a un -18,6 percento ad aprile. E al dato di maggio, quando la spesa scende al -16 percento rispetto al 2019, per poi arrrivare, addiruttura, al valore di -13,2 percento a giugno. Un dato, questo, che se confermato anche nei mesi successivi potrebbe sancire la ripartenza del segmento, anche se la raccolta è ancora in negativo di oltre il -30 percento (la media nel primo semestre 2022 è di -33,63, contro il -19,45 percento della spesa). E, soprattutto, tenendo conto che i mesi estivi che stanno per arrivare, rappresentano notoriamente quelli di minore raccolta per gli apparecchi, che stavolta neppure il Natale riuscirà a compensare nelle statistiche medie, tenendo conto di un andamento troppo compromesso nella prima parte dell’anno.
LA NUOVA NORMALITA'? - Questa, dunque, sembra essere la “nuova normalità” del gioco pubblico di cui si parlava nei mesi precedenti: o, almeno, quella degli apparecchi da intrattenimento, che comunque continuano a rappresentare la componente più significativa della filiera. Ragion per cui questo tipo di analisi dovranno portare a delle riflessioni, di carattere generale, da parte di tutti. Anche in vista del rinnovo delle gare per il rilascio delle concessioni che dovranno essere bandite il prossimo anno. Almeno in teoria.