Cassiani (Pd): 'Legge Piemonte sembra aver favorito gioco illegale'
Il consigliere regionale del Pd Luca Cassiani esprime valutazioni critiche sulla legge piemontese sul gioco.
“La legge regionale (piemontese Ndr) di contrasto e prevenzione alla diffusione del gioco d’azzardo patologico, approvata nel maggio 2016, e il 'Piano integrato delle attività di contrasto, prevenzione, diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico' del dicembre 2017 si sono posti l’obiettivo di contenere tale fenomeno, riducendo le conseguenze negative legate alla dipendenza sia per il singolo individuo sia per il nucleo familiare e, tuttavia, a distanza di tempo, sembra abbiano sortito l’effetto contrario”. Lo afferma in una nota il consigliere regionale del Gruppo Pd Luca Cassiani, nel commentare la discussione di oggi 21 giugno, in Consiglio regionale, della sua interrogazione a risposta immediata sulla legge del Piemonte sul gioco, e la risposta avuta dall'assessore Gianna Pentenero.
“L’introduzione, a livello regionale, di norme fortemente restrittive, ha generato, a fronte di una modesta flessione del volume complessivo di giocate (3,8 percento, se si confronta l’ultimo quadrimestre 2017 con il primo quadrimestre 2018), ha avuto impatto esclusivamente sulle slot, mentre la Guardia di Finanza ha, di recente, accertato un notevole e preoccupante incremento di totem illegali, nonché di macchine slot non collegate legalmente all’Agenzia delle dogane e dei monopoli e uno sviluppo, ancora più preoccupante, del gioco online domestico che può indurre dipendenza con maggiore facilità. Ho presentato un'interrogazione a risposta immediata in Consiglio regionale al fine di sapere dall’assessore competente come giudichi gli effetti prodotti da una normativa regionale in materia che si è distinta per un carattere fortemente espulsivo della filiera del gioco legale e che non sembra aver ottenuto, nella nostra Regione, benefici evidenti in termini di contributo alla prevenzione del gioco d’azzardo patologico e alla tutela degli individui maggiormente vulnerabili, favorendo, invece, il proliferare di forme di gioco illegale, spesso controllate dalla criminalità organizzata”.