CdS contro sala Vlt: 'Istituto di formazione per giovani equivale a istituto scolastico'

“L’articolo 1, comma 2, della legge regionale n. 17/2012 stabilisce, con formulazione elastica, che l’autorizzazione per l’esercizio delle sale da gioco non può essere concessa nel caso di ubicazione in un raggio di 300 metri, non solo di 'istituti scolastici di qualsiasi grado', ma anche di 'altri istituti frequentati principalmente da giovani'”.

Lo ricorda il Consiglio di Stato nella sentenza con cui respinge l'appello di un concessionario per la riforma della sentenza del Tar Liguria che nel 2022 aveva confermato il rigetto della sua istanza all’autorizzazione all’esercizio dell’attività di gioco lecito in una sala Vlt da parte del Comune della Spezia per la vicinanza con alcuni “luoghi sensibili”.

Nello specifico, un istituto presso il quale “sono erogati corsi di formazione professionale frequentati da circa 120 giovani in età compresa tra i 14 e i 18 anni, che, terminate le scuole medie inferiori, hanno preferito completare l’obbligo di istruzione stabilito dalla legge, iscrivendosi a detta scuola di formazione professionale”, si legge ancora nella sentenza del Consiglio di Stato.

Che chiarisce ulteriormente: “A prescindere dal rilievo dell’applicabilità dell’indicato criterio residuale, deve osservarsi come venga in considerazione un istituto assimilabile agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado per cui la pretesa di parte appellante di escludere l’istituto de quo dai luoghi considerati sensibili ex l.r. 17/2012 determinerebbe un’illogica ed ingiustificata disparità di trattamento tra gli allievi e gli altri giovani che hanno optato per un istituto secondario di secondo grado”.