Interventi immediati di alleggerimento dei costi fissi. Questa, in sintesi, la richiesta che Egp, l’organizzazione di categoria della Federazione Italiana Pubblici Esercizi aderente alla Confcommercio, rivolge alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, nella memoria depositata dopo l'audizione sul decreto Sostegni.
Ecco in dettaglio le richieste di Egp:
1) la non debenza dei canoni concessori per le mensilità finora non esercitate nel 2021 per la raccolta delle scommesse e per il gioco del bingo;
2) la reintroduzione, nelle stesse forme del Dl Sostegni (quindi per tutte le attività integralmente sospese e senza limiti di fatturato aziendale, a partire da quelle dell’intrattenimento, fermate del tutto dal Governo fin dall’ottobre scorso) del credito di imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo, relativamente a questi primi mesi del 2021 ancora in lockdown settoriale;
3) specificamente per il gioco del bingo, la reintroduzione della misura del pagamento dilazionato a 90 giorni delle cartelle ritirate per la vendita, misura già utilizzata nel passato nei momenti di crisi delle sale e, con gli opportuni accorgimenti contabili, a costo zero per la finanza pubblica negli esercizi di riferimento.
Nei prossimi mesi - si legge nella memoria - la tutela del sistema di controllo pubblico della raccolta dei giochi avrà, come è noto, bisogno anche di interventi sistemici sulle concessioni, sulla distribuzione nei territori, sulla qualificazione degli esercizi, per superare problemi sedimentati da anni.
Per l’immediato non possiamo che chiedere con forza attenzione a quanto sopra esposto: con il supporto alla continuità dei punti vendita - la cui fragilità economica, per oltre la metà di essi, è stata evidenziata negli ultimi giorni anche dal Rapporto sulla competitività dei settori produttivi 2021 dell’Istat – si difende la legalità, la tutela dei consumatori (ed in primo luogo delle categorie più deboli, i minori ed i soggetti affetti da dipendenze, per non lasciarli alla mercè del rinascente gioco illegale) ed il contributo all’economia del Paese del sistema dei giochi pubblici, a partire dalle migliaia di posti di lavoro qualificati presenti nelle sale.