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Elezioni 2022, il punto di vista delle associazioni del gioco pubblico

22 settembre 2022 - 12:22

In attesa di conoscere la composizione del nuovo Parlamento italiano, ecco i programmi e gli auspici di alcune delle principali associazioni rappresentative del gioco pubblico.

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La sensazione è che, complici gli strascichi della pandemia di Covid-19 e lo scoppio della guerra in Ucraina, la prima parte di questo 2022 sia passato come in una sorta di limbo, politicamente parlando. Per assistere poi ad un'improvvisa accelerazione, culminata nella crisi di Governo, le dimissioni del premier Mario Draghi e l'indizione di nuove elezioni.

Una curva a gomito nel quale è rimasto "incastrato" il riordino del gioco pubblico, atteso dal 2017 ma anche da prima, e sfumato per l'ennesima volta, quando il disegno di legge delega messo a punto dal sottosegretario all'Economia Federico Freni sembrava aver trovato quasi tutti d'accordo.

Almeno come "primo passo" per la soluzione dell'altrettanto annosa "questione territoriale" che, proprio in concomitanza con gli ultimi giorni di vita dell'Esecutivo ha prodotto due esiti contrastanti: la modifica della legge del Lazio, con l'eliminazione della retroattività introdotta dal Collegato di Bilancio del 2020, e il mancato stop al distanziometro introdotto dalla legge provinciale di Trento del 2015, che dal 12 agosto ha messo fuori gioco le sale troppo vicine ai luoghi sensibili, come già accaduto ai locali generalisti due anni fa.

 

Problemi nuovi che sicuramente speravano di non dover fronteggiare i presidenti di alcune delle principali associazioni rappresentative del gioco, dei tabaccai e degli esport, eletti quasi tutti fra la fine di maggio e la metà di giugno, protagonisti di questo nostro speciale – pubblicato integralmente sulla rivista GiocoNews di settembre (consultabile online), che esprimono i loro desiderata nei confronti del nuovo Parlamento che uscirà dalle urne il 25 settembre.

 

Ecco la prima puntata, dedicata alle associazioni As.tro e Sapar.

 

 

AS.TRO: "ACCORDO FRA IMPRESE PER PARTECIPARE AI NUOVI BANDI" - "Nel mio nuovo mandato, il compito che mi prefiggo prima degli altri è quello di trovare nei bandi per le concessioni lo spazio per le tante aziende strutturate che in virtù delle regole attuali rischierebbero di restare fuori". Lo sottolinea Massimiliano Pucci, confermato alla guida dell'associazione Assotrattenimento dall'assemblea del Consiglio direttivo tenutasi alla fine di giugno, che ha visto, fra l'altro, la presentazione delle nuove sezioni associative dedicate alle gare e al "puro intrattenimento".

"Con l'intento di rappresentare tutta la filiera", puntualizza Pucci.

L'idea di fondo è quella di creare un Raggruppamento temporaneo di imprese (Rti, Ndr), per dare un posto – o attraverso accordi con i concessionari, o con la partecipazione diretta alle gare – alle tante aziende per cui la riforma dei bandi non prevede un ruolo attivo. "Bisogna spiegare alla politica che un bando non deve avere il fine di dar luogo a nuove concentrazioni per pochi, ma che deve mettere insieme la parte migliore del settore e continuare a far lavorare chi ne fa parte, non far perdere posti di lavoro.

Quindi, vogliamo rinforzare l'associazione attraverso la creazione di nuovi spazi di rappresentanza, e trovare una casa per tante aziende".

In merito alla situazione politica ed economica attuale, il presidente di As.tro si sofferma sui "costi fuori controllo di gas ed energia elettrica e sulle difficoltà ereditate dalla pandemia", che pesano irrimediabilmente anche sul comparto del gioco, in passato spesso oggetto della campagna elettorale, "quando è stato additato come colpevole dei mali del Paese", e con la speranza che ora "si parli dei problemi 'seri' ai quali la gente è davvero interessata.

Il gioco pubblico va trattato come un settore riconosciuto dalla politica stessa, non dimenticando che contribuisce all'Erario per 18 miliardi di euro, un dato fondamentale da considerare con la crisi economica che imperversa".

 

Tenendo a mente tutto questo, Pucci quindi evidenzia che "una volta formato il nuovo Governo sarà possibile confrontarsi sul riordino, se la politica vorrà ancora farlo".

Lo stop all'iter del riordino ha posto ancora più l'esigenza di  affrontare la 'questione territoriale' e di fermare l'entrata in vigore dei distanziometri regionali. Come dimostrano anche le decisioni opposte prese dai Consigli di Lazio e Provincia di Trento. "Pensare che una Provincia possa abolire il gioco pubblico, in un momento storico in cui si sta discutendo della legalizzazione delle droghe legge, è quantomeno 'un caso'.

Nel Lazio invece l'unità più o meno percepibile del settore ha portato dei risultati che ci permettono di 'aspettare' il riordino; è chiaro che la 'questione territoriale' la risolviamo nel momento in cui anche il settore è disposto a risolvere certe problematiche che vengono dai territori, a fare la propria parte. Certamente la spinta di alcuni operatori a tenere aperte le sale 24 ore su 24 o la frenata sull'uso di nuove tecnologie non aiuta.

Quanto accaduto nel Lazio dimostra che i territori hanno esigenze legittime, ma contestiamo il ricorso a strumenti inutili e 'medievali' per contenere la diffusione del gioco. Il distanziometro ha una ragion d'essere se si riferisce ad una scuola, per preservare il decoro urbano e tutelare i cittadini, ma non serve per disincentivare il gioco, e di certo non servono 50 'luoghi sensibili'".

 

SAPAR: "PORTARE A COMPIMENTO IL RIORDINO" - Per Sapar il "nuovo corso" è testimoniato da una doppia elezione.

Innanzitutto la riconferma a presidente dell'associazione di Domenico Distante, poi la scelta di Ilario Luzi alla guida di Sapar service, società che sovrintende alla parte organizzativa, di fiere e convegni, e alla stipula di convenzioni.

In questo caso quindi ci permettiamo un'intervista doppia.

Per Distante le linee guida del mandato iniziato alla fine di maggio, quando si sono tenute le elezioni del nuovo direttivo, si concentrano sulla volontà di "portare a compimento il riordino, che non può più aspettare, visto che le concessioni in essere per il gioco pubblico scadono a giugno 2023, e che vanno salvaguardate le regioni in cui sono in vigore leggi che penalizzano gli operatori del settore".

A tal proposito il presidente dell'associazione si sofferma su quanto accaduto per la Provincia di Trento, dove "la maggioranza purtroppo non ha voluto sentire ragioni, e neppure ascoltare il Governo nazionale, e le richieste del sottosegretario all'Economia Federico Freni che ha inviato una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, per sospendere le normative regionali" che minacciavano e tutt'ora minacciano di far saltare il sistema statale del gioco per poi valutare insieme la riscrittura delle regole per un riordino omogeneo del settore.

"Nel Lazio sono state salvaguardate le imprese esistenti, ma sono state approvate alcune misure che non vanno bene – come la riduzione della frequenza delle singole giocate a non meno di una giocata ogni trenta secondi, la pausa obbligatoria di cinque minuti delle operazioni di gioco ogni trenta minuti consecutivi di utilizzo dell’apparecchio da parte del singolo cliente – e che abbiamo accettato a malincuore.

Credo che si debba rimettere mano al testo, e indubbiamente intervenire a livello nazionale, riformare le normative in tutte le regioni emanando al loro posto una sola legge, per superare le differenze esistenti in quelle in cui non si è potuto tutelare le attività esistenti come Emilia Romagna e Piemonte, ad esempio".

Per il presidente dell'associazione le elezioni del 25 settembre sono un bene. "Forse è meglio che il Governo sia caduto, ormai con la legislatura avviata alla conclusione probabilmente non ci sarebbe stato il tempo necessario per fare il riordino, forse abbiamo recuperato 10 mesi. Vedremo cosa ci sarà nell'agenda degli eletti; la speranza è che la delega ai giochi possa essere affidata a una persona che conosce il settore, e che nel Parlamento ci siano persone di riferimento per noi".

Fra i nodi da dipanare per i nuovi eletti poi ce ne saranno alcuni rilevanti per tutte le imprese, comprese quelle di gioco: quelle relative alle bollette in primis, ma non solo. "Bisogna risolvere il problema della crescita dei costi dell'energia elettrica per le sale e gli apparecchi, del carburante, considerando che diversi gestori movimentano fino a 10-30 mezzi al giorno, poi c'è la questione delle banche. A tal proposito stiamo portando avanti l'interlocuzione con un grosso gruppo bancario per risolvere il problema della chiusura dei conti".

Per Luzi invece l'obiettivo del suo lavoro alla testa di Sapar service è "individuare nuove opportunità per i soci Sapar. Il settore sta attraversando una fase storica di estrema instabilità in cui si vede costretto a sottostare a leggi regionali che impongono regole ferree, a una politica che sfrutta il settore per far campagna elettorale e via dicendo, ma noi che conosciamo il mestiere, e ancor di più la 'strada', siamo da sempre stati pronti a cambiare e a reinventarci nuovamente.

Come sempre le elezioni politiche determinano un cambiamento di referenti politici e ancora una volta dovremmo ripartire da zero, dovremo illustrare ai nuovi eletti come funziona il settore e spiegare che le aziende che lo compongono non hanno nulla a che fare col mondo dell’illegale. Bisognerà spiegare che siamo ad evasione zero, visto e considerato che tutti i nostri apparecchi sono collegati telematicamente h24 per cui ogni moneta che entra viene contabilizzata e, infine, che i nostri dipendenti e collaboratori sono uguali a quelli di tutti gli altri settori. Tutto questo, però, è un lavoro lungo che rallenterà e allungherà i tempi per arrivare al riordino generale del gioco pubblico che stiamo aspettando fin dal 2017".

Anche Luzi auspica che "le aziende che fanno parte di questo settore vengano considerate aziende sane, composte da artigiani e imprenditori onesti che rischiano in proprio tutti i giorni, apportando enormi benefici economici allo Stato. Purtroppo questo è un dato di fatto che non ci viene mai riconosciuto da nessuno".

Per le ultime battute di questa intervista doppia torniamo a Domenico Distante, al quale chiediamo un commento sulle novità introdotte dall'Agenzia accise, dogane e monopoli in tema di gioco senza vincita in denaro (vedi Elenco Amee e stop ad omologhe). "Siamo soddisfatti, guardando a come era iniziato tutto. Sono state eliminate le incombenze per i flipper e i calciobalilla; adesso con la lista Amee - Apparecchi meccanici ed elettromeccanici esentati abbiamo messo fine alle problematiche che gli operatori dei comma 7 affrontavano ogni giorno. Bisogna sistemare alcune cose ma diamo tempo al tempo".

 

 

 

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