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Maratea, CdS conferma limiti orari al gioco: 'Contemperati interessi economici e pubblici'

13 marzo 2024 - 09:34

Il Consiglio di Stato conferma la validità dei limiti imposti dal Comune di Maratea (Mt) al funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro attraverso un ordinanza del sindaco, ritenuta congruamente motivata ed equa.

Scritto da Fm
© Consiglio di Stato - Giustizia amministrativa.it

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Spetta, quindi, in capo al sindaco, ai sensi dell’art.50, comma 7 del D. Lgs 267/2000, il potere di disciplinare l'orario di apertura delle sale da gioco e di funzionamento degli apparecchi con vincite in danaro, con la precisazione che tale disciplina si riferisce all'aspetto della tutela della quiete pubblica e della salute pubblica, mentre spetta al Questore la tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, che attiene alla prevenzione dei reati”.

A richamare tale principio, ormai attestato da numerose pronunce, è il Consiglio di Stato nella sentenza in cui respinge l'appello proposto da un gestore di apparecchi avverso la sentenza del Tar per la Basilicata che nel 2020 aveva confermato i limiti imposti dal Comune di Maratea (Mt) al funzionamento degli apparecchi da gioco con vincita in denaro attraverso un ordinanza del sindaco, consentendolo solo dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 22 di tutti i giorni, compresi i festivi.


I giudici di Palazzo Spada evidenziano che "l'ordinanza impugnata non è neanche sganciata dalla specifica realtà territoriale del Comune, essendo stata adottata in conformità ad un 'atto di indirizzo', approvato con la deliberazione del Consiglio Comunale n. 110 del 19.3.2019, depositata in prime cure da parte del Comune, nella quale, con specifico riferimento al territorio comunale di Maratea, si dà conto dell’elevato grado di diffusione del gioco d’azzardo – tale da rappresentare una piaga sociale – emergente, fra l’altro, dalla sproporzione tra la spesa per scommesse ed il reddito pro-capite".

Inoltre, il Consiglio di Stato ribadiscche le limitazioni degli orari di esercizio degli apparecchi da gioco “… sono dirette a ridurre i fenomeni di abuso… contemperando valori ritenuti meritevoli di tutela quali il diritto alla salute ed al benessere della popolazione e l’iniziativa economica” e 
"come le Amministrazioni con l’adozione di ordinanze analoghe a quella qui in esame, abbiano realizzato un ragionevole contemperamento degli interessi economici degli imprenditori del settore con l’interesse pubblico a prevenire e contrastare i fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo, non essendo revocabile in dubbio che un’illimitata o incontrollata possibilità di accesso al gioco accresca il rischio di diffusione di fenomeni di dipendenza, con conseguenze pregiudizievoli sia sulla vita personale e familiare dei cittadini, che a carico del servizio sanitario e dei servizi sociali, chiamati a contrastare patologie e situazioni di disagio connesse alle ludopatie (Cons. Stato, sez. V, 8 agosto 2018, n. 4867) e che, anche alla luce delle decisioni della Corte di giustizia dell’Unione Europea nel settore dell’esercizio dell’attività imprenditoriale del gioco lecito, le esigenze di tutela della salute vengono ritenute del tutto prevalenti rispetto a quelle economiche".

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