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Pubblicità gioco sui cartelloni: società riconosce illecito, paga sanzione e Agcom archivia

22 febbraio 2023 - 12:33

L'Agcom archivia per intervenuta oblazione il procedimento sanzionatorio nei confronti di una società titolare di una sala slot/Vlt rea di aver commissionato cartelloni pubblicitari in violazione del decreto Dignità.

Scritto da Fm
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Nuova pronuncia dell'Agcom - Autorità per le garanzie nelle comunicazioni in merito alla violazione del divieto di pubblicità al gioco sancito dal decreto Dignità varato nel 2018.

Questa volta l'Autorità ha deliberato l'archiviazione per intervenuta oblazione del procedimento sanzionatorio avviato nei confronti di una società titolare di una sala Vlt/slot, rea – come emerso da un verbale di accertamento della Guardia di finanza – di aver commissionato una campagna pubblicitaria per “la diffusione attraverso cartellonistica stradale…….di messaggi che violerebbero il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo”.

La titolare della sala Vlt/slot, secondo quanto si legge nella delibera dell'Agcom, “ha inteso avvalersi della facoltà, prevista dall’art. 16 della legge n. 689/81 e richiamata nell’atto di contestazione, del pagamento in misura ridotta trasmettendo copia della ricevuta del bonifico bancario, effettuato in favore della Tesoreria provinciale dello Stato di Roma, attestante il pagamento della sanzione in misura ridotta pari a euro 16.667 con riferimento alla suindicata ed accertata violazione dell’articolo 9 del decreto Dignità”.

Nella delibera quindi si ricorda che “secondo la giurisprudenza della Corte di Cassazione (Cass, civ., Sez. I, 24 aprile 1979, n. 2319; Cass, pen., Sez. I, 18 marzo 1988), l’oblazione non è un semplice adempimento pecuniario e che il relativo pagamento implica il riconoscimento dell’illecito”.

Per questo l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha ritenuto di non dover dare ulteriore corso al procedimento in epigrafe per intervenuta oblazione.

Scatta l'archiviazione del procedimento avviato nei confronti della società di servizi pubblicitari alla quale la titolare della sala slot/Vlt ha commissionato la sua campagna in quanto le stampe digitali su insegna luminosa non configurano alcuna induzione al gioco a pagamento e per questo “non rientrano tra i casi disciplinati dall’articolo 9 del decreto Dignità”, si legge in un'altra delibera dell'Agcom sullo stesso caso. “In particolare, dalla documentazione fotografica allegata emerge che le stampe realizzate riguardano l’insegna identificativa del locale e stampe per coprire le vetrate dove sono riportati i nomi di attività diverse, molte delle quali non afferenti ai giochi promossi all’interno della sala (Wimbledon, ippica, goal..). In particolare, queste ultime anche per le modalità in cui le parole sono inserite, senza alcun nesso causale tra loro, non presentano natura pubblicitaria”. Pertanto, in esito agli accertamenti istruttori svolti, “non risulta integrata la violazione dell’art. 9 del decreto Dignità e ricorrono i presupposti per l’archiviazione del procedimento”.

 

 

 

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