Vlt, i segreti del successo svelati dalla Doxa
Dal lavoro di indagine sul settore condotto dall'Istituto di ricerche Doxa e illustrato a Gioco News dalla responsabile Sonia Biondi, proviamo a capire qualcosa in più sul settore.
Le videolottery rappresentano, come noto, uno dei prodotti più rilevanti dell'intero comparto del gioco pubblico, e sotto vari aspetti. Nonostante siano state introdotte sul mercato ormai sette anni fa, il segmento risulta ancora oggi da scoprire, provando a capire le esigenze e le attitudini dei giocatori in modo da ricavare informazioni utili al mercato e agli operatori. E perché no, anche di carattere medico e sociale, una volta approfondita la conoscenza del pubblico di riferimento. È lo scopo che si è prefissata Doxa, conducendo un'indagine specifica su questo segmento del gioco pubblico che ci viene illustrata dalla responsabile Market e Consumer Understanding, Sonia Biondi.
Dalle ultimi indagini condotte dal vostro istituto sul mercato del gioco pubblico italiano, emerge l'esistenza di alcune 'buone' regole per rendere appetibile o meno un prodotto di gioco Vlt. Quali sono, in particolare, le indicazioni utili per realizzare un gioco di successo?
Quali invece gli aspetti da evitare, o comunque di cui tener conto, per evitare un flop?
“Per prima cosa il gioco deve essere coinvolgente, quindi va di pari passo che un gioco che lascia il giocatore estraneo, non sarà quello a cui si rivolgerà frequentemente. Inoltre bisogna stare attenti a temi trattati con poca originalità per evitare che si generi un senso di monotonia o una veloce stanchezza verso il gioco; così come commenti sonori eccessivamente martellanti, poco vari, monotoni, che distraggono anziché accompagnare durante la fruizione. Simboli, immagini, characters devono essere ben decodificabili per non generare confusione e fastidio, che possano indurre un senso di frustrazione piuttosto che di divertimento. Il giocatore non vuole sentirsi confuso tra elementi puramente decorativi e tasti da schiacciare sul monitor, vuole capire immediatamente cosa fare”.
Qual è, in linea generale, il prodotto Vlt che avete riscontrato essere preferito dai giocatori?
“Book of Ra continua ad essere il gioco preferito, ed è ancora ad oggi il gioco con maggior successo. Tante sono le sue peculiarità o caratteristiche che lo fanno essere il numero uno, e possiamo dire che esso incarna quasi tutti i driver di scelta del mondo Vlt in generale”.
Chi è in linea di massima il giocatore Vlt, ha una qualche relazione con le Awp?
“L’ingresso delle Vlt nei circuiti nazionali ha rappresentato per il giocatore italiano un passo in avanti rispetto alle vecchie macchine Awp: un’innovazione che ha senza dubbio portato una ventata di aria nuova nel cosiddetto 'universo del gaming', sotto ogni punto di vista, innalzando negli utenti la motivazione a giocare. Il giocatore di Vlt è uno user che solitamente affonda le sue radici nel mondo delle Awp e che nella maggior parte dei casi ne mantiene alcuni retaggi esperienziali che ne condizionano il vissuto e la user experience. In quest’ottica il legame con le slot machines sembra essere ambivalente: da un lato rappresenta - nell’immaginario collettivo degli attuali giocatori Vlt - una macchina 'lontana e primitiva' rispetto alla attuale Videolotteria, dall’altro si pensa che il sistema di vincita sia simile a quello delle Awp e cioè che la macchina entro un lasso di tempo variabile, debba 'pagare o scaricare' i crediti fin li cumulati. Questa distorsione percettiva nella meccanica di gioco sembra più presente nelle aree del Centro Sud e in molti casi rappresenta un vero e proprio driver di scelta al momento dell’ingresso in sala poiché l’aspettativa non è più proiettata verso il determinato gioco bensì verso un determinato cabinet. Il vissuto che sembra accomunare la percezione dei giocatori è quello che le Vlt rappresentino un 'livello superiore' di gioco rispetto alle Awp, nel quale tutto viene amplificato: dall’aspetto sensoriale a quello emozionale, alla capacità di estraniazione. E da qui ritorniamo alla loro ricerca di immersione”.