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Cassazione: 'Illegali scommesse raccolte senza concessione'

30 settembre 2016 - 11:39

La Corte di Cassazione ribadisce che è illegale raccogliere scommesse per bookmaker esteri privi di concessione italiana.

Scritto da Fm
Cassazione: 'Illegali scommesse raccolte senza concessione'

Scommesse illegali al centro di due sentenze della Corte di Cassazione, che ha respinto i ricorsi di due esercenti contro le condanne alla reclusione e i squestri disposti per attività di raccolta per bookmaker esteri operanti senza concessione statale italiana.

 

Nel primo caso l'esercente ha fatto ricorso per Cassazione impugnando la sentenza con la quale la Corte di appello di Napoli aveva confermato la condanna alla pena di mesi 4 di reclusione "perché organizzava abusivamente, nell'esercizio commerciale di cui era titolare, scommesse sui risultati di competizioni sportive e, impropriamente avvalendosi di un contratto di concessione con con un operatore, accettava le puntate e pagava le vincite fuori dei limiti consentiti".

 

La Corte d'appello ha osservato come "fosse ampiamente configurabile il reato contestato al ricorrente in quanto dalle risultanze acquisite - e specificamente dall'analitica comunicazione della notizia di reato, dei verbali di sequestro, dalla documentazione allegata e dai chiarimenti forniti dal verbalizzante nel corso della deposizione resa all'udienza - sono emersi elementi che hanno consentito di ritenere, con assoluta certezza, che nell'esercizio di cui l'imputato era titolare non ci si limitava a mettere a disposizione dei clienti i personal computer collegati alla rete ed i conti utenti su cui addebitare degli importi, ma venivano anche riscosse le somme scommesse, il che di certo esorbitava da quanto era consentito al ricorrente in virtù del contratto stipulato con l'operatore, non essendo stata rinvenuta alcuna documentazione al riguardo".

 

Nel secondo caso i giudici della Cassazione hanno ritenuto inammissibile il ricorso contro il decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Patti (Me) per un locale adibito a centro scommesse, in quanto il titolare "svolgeva attività abusiva di raccolta scommesse, in
difetto dell'autorizzazione ex art. 88 Tulps", in favore di un bookmaker straniero. Il Tribunale, ricorda la sentenza, nel provvedimento impugnato ha "ancorato il fumus alla presenza del link sul desktop e alle due ricevute di giocate per conto di società straniera, in assenza di autorizzazione, elementi che comprovano lo svolgimento di attività de quo.  Ritenuto dunque sussistente il fumus del reato addebitato anche il pericum in mora è stato correttamente ritenuto posto che la libera disponibilità dell'immobile all'interno del quale era posta in essere l'attività illecita e i mezzi utilizzati per lo svolgimento della predetta attività illecita a nulla rilevando, in questa sede, che la ricorrente avesse aderito alla c.d sanatoria di cui alla legge cit. e ai sensi della lettera g) della legge 23 dicembre 2014, n. 190, art. 1, comma 643, con l'adesione alla procedura di regolarizzazione riferita ad altro luogo".

 

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