Il gioco online in Italia, anch'esso in attesa di riordino per capire cosa succederà a livello di licenze e concessioni, continua a vivere l'ottimo momento generato dall'onda anomala dei tempi del Covid-19. Con gli esperti del settore e con l'associazione delle principali concessionarie di iGaming di casa nostra abbiamo voluto capire qual è lo stato attuale del settore e quali sono le prospettive di crescita ulteriore o di stabilità, sempre con il grafico che sale ma con indicatori decisamente meno verticali rispetto a due anni fa.
Come detto, a fare il punto per l'associazione Logico (Lega operatori di gioco su canale online), è il presidente Moreno Marasco, ancora in sella alla realtà che si occupa di tutelare gli interessi delle società attive principalmente nel gioco "a distanza".
A tre anni dalla pandemia da Covid-19 qual è il posizionamento del gioco online dopo il boom avuto durante la pandemia? La curva di crescita continua a salire o si è stabilizzata?
“La pandemia ha accelerato la penetrazione del digitale rispetto alle modalità tradizionali, nel commercio e non solo. Il gioco ha seguito questo macro-trend, pur tenendo conto delle importanti differenze, sia normative, sia legate a profili d’utenza radicalmente differenti, soprattutto per le modalità di fruizione e, in ultimo, di contribuzione economica (con particolare riferimento all’uso del contante). Se durante il primo lockdown si è registrata una crescita timida dell’online rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, durante il secondo lockdown la crescita è stata più sensibile, per effetto del riposizionamento strategico delle imprese multi-channel. Queste, infatti, avevano finalmente identificato nel canale digitale la propria unica ancora di resilienza operativa. Lasciata la pandemia alle spalle, il posizionamento del gioco online continua ad essere rilevante.”
Quali sono le prospettive nel medio lungo periodo per l’iGaming in Italia e a livello internazionale?
“Innanzitutto, un consolidamento dei player (inteso come M&A), un trend al passo con i tempi. Vi è poi la necessità di valorizzare le tutele del gioco online, anche nell’ottica di applicare strategie che siano realmente omni-channel, per le quali si auspica vi sia un’omogeneizzazione normativa, nel testo di riordino.”
Il nuovo Governo sembrava poter mettere mano al divieto pubblicità potendo finalmente dare maggiore respiro a nuove acquisizioni di players. In realtà il settore cresce lo stesso. Anche pensando al codice di autoregolamentazione che avevate proposto prima del Dl Dignità, qual è la vostra posizione in merito rispetto alla situazione attuale legislativa e politica?
“Logico ha già provveduto a garantire la necessaria visibilità del settore con propri contributi alle linee guida. Certamente il panorama è mutato, ed è auspicabile il superamento del divieto di pubblicità. Tuttavia, non vi è alcuna disponibilità – e lo abbiamo ribadito al ministro Andrea Abodi – ad ottenere quanto dovuto in cambio di ulteriori aggravi dell’imposizione fiscale, a tutto danno dei consumatori e della canalizzazione della domanda di gioco sul circuito legale, nostro principale obiettivo.”
Cambia il vertice di Adm, cambia il regolatore, ma il regime di proroga rimane l’unico modus operandi che sembra non volersi interrompere: qual è la vostra posizione a livello normativo del settore del gioco online?
“Le proroghe costituiscono de facto barriere all’ingresso del mercato così come l’ultimo bando previsto dal legislatore, con solo 40 diritti online e base d’asta a 2,5 milioni di euro per il quale è urgente una revisione normativa. Inoltre, ad oggi, occorre subordinare i bandi al riordino: non è possibile impegnare aziende con piani industriali novennali (tale è la durata delle concessioni) e poi cambiare le carte in tavola.”
Esiste il rischio di scissione tra gioco fisico e remoto?
“La pandemia ha insegnato che la resilienza operativa delle aziende, di qualunque settore, passa attraverso la multicanalità. Tendenzialmente, si dovrebbe confluire in un’ottica di omnicanalità, fornendo un’esperienza indifferenziata attraverso tutti i canali di vendita, mediante l’adozione di strumenti di identificazione univoca dell’utenza.
La normativa attuale prescrive per il gioco remoto tutele maggiori, come anche più volte stabilito più volte dal legislatore: procedure e identificazione dei giocatori, mirate ad arginare l’insorgere delle problematiche legate al gioco compulsivo, al gioco minorile e al riciclaggio, attraverso l’identificazione del giocatore. Piuttosto, la preoccupazione principale è che per omogeneizzare il trattamento della clientela, il gioco online subisca un impoverimento delle tutele che lo distinguono rispetto al gioco fisico.”
ALL'INTERNO DELLA CANALITÀ GLOBALE IL RETAIL IN RECUPERO - All'ultima Enada Rimini, lo scorso marzo, Gioco News ha lanciato una discussione sulla “nuova forma del gioco”, tra gioco online e retail che, come ha appena puntualizzato Moreno Marasco di Logico, sono ormai da considerare in un corpo unico all'insegna dell'omnichannel.
Ma com'è andato il 2022? “Quello italiano è uno dei mercati più dinamici e più regolati, con ottimi risultati rispetto all’andamento a livello europeo e internazionale. Dopo il calo di volume registrato nell’ambito del retail nel periodo pandemico, nel 2022 siamo tornati a un quadro complessivo che permette di recuperare e superare i volumi del 2019", puntualizza Mauro De Fabritiis, founder di Mdf Partners.
Ecco come leggere i dati: “Se guardiamo nel dettaglio le statistiche del retail o dell’online - prosegue - si vede come è importante il calo delle vendite a seguito delle chiusure della pandemia. Tuttavia, i risultati del 2022 confermano che il retail recupera in maniera sufficiente il deficit che c’è stato negli anni della pandemia con un meno 6 percento rispetto ai volumi precedenti al 2019. Pertanto dopo il calo del periodo pandemico, nel 2022 siamo tornati a un quadro che permette di recuperare e addirittura di superare il 2019. Infatti, se guardiamo il retail e l’online vediamo che il risultato del 2022 recupera sufficientemente gli anni impattati dalla pandemia”.
Secondo De Fabritiis le promozioni hanno avuto un ruolo fondamentale in questa crescita: “Una forte spinta che ha trainato l’online e il betting - spiega - è stata quella di usare di promozioni come strumento di informazione per il giocatore nell’ambito di una codifica orientata al gioco responsabile. Per quanto riguarda il betting, infatti, è importante vedere come il recupero del retail sia stato interessante a partire della fine del 2021 e inizio del 2022, tornando a livelli pre-pandemici, segnale che il consumatore dall’online è ritornato a giocare sul retail, anche se l’online ha mantenuto una sua sostenibilità. Parlando, invece, di acquisizioni, in questo periodo ce ne sono state molte e tante altre ce ne saranno, fenomeno che riguarda la concentrazione di un mercato che ha raggiunto una certa maturità”.
Per quanto riguarda gli strumenti di pagamento “resiste la carta di credito che viene adottata dal 90 percento degli operatori, mentre i wallet hanno un’incidenza più bassa. Inoltre il trend nei casinò games è legato non solo alle chiusure che ci sono state in pandemia, ma anche alla dinamicità del segmento negli anni a seguire. Alcune delle ultime novità vengono fuori dalle innovazioni sia nei casinò online che nel betting”.