Videogiochi, Forza Italia chiede incentivi per l'industria italiana
Sul tavolo del Mibact l'interrogazione dei deputati Palmieri e Aprea che chiedono al Governo misure per lo sviluppo del settore dei videogiochi in Italia.
"Si tratta di un settore in fase di sviluppo, che rappresenta un giro di affari di circa 1,8 miliardi di euro, un mondo fatto di imprenditori giovani e di formazione prevalentemente tecnica e scientifica, un universo che testimonia effervescenza anche in campo universitario e che è destinato sempre più a stringere un anello di congiungiunzione con l’industria culturale, il cinema, l'architettura e le ricostruzioni storiche". Così i deputati di Forza Italia, Palmieri e Aprea descrivono l'industria italiana dei videogiochi e chiedono al Governo, attraverso un'interrogazione rivolta al ministro dei Beni e delle attività culturali, che introduca incentivi pubblici dedicati, perché le realtà del videogaming possano competere anche con player maggiori.
"La crisi economica determinata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo in difficoltà la maggior parte dei settori produttivi compresa l’industria dei videogiochi - spiegano i deputati -. Lo scenario italiano, pur essendo fortemente in crescita, si misura ancora con difficoltà nel confronto con i sistemi Paese di riferimento per lo sviluppo di videogiochi a livello internazionale che si caratterizzano per la presenza di un numero più ampio di aziende di maggiori dimensioni che hanno beneficiato del sostegno pubblico, con policy mirate dedicate al settore, come ad esempio il credito d’imposta; l’industria italiana dei videogiochi è infatti caratterizzata dalla presenza di piccole e medie imprese che, sulla base delle stime di Iidea – Italian interactive digital entertainment association (ex Aesvi) – l’associazione di categoria dell’industria del videogaming –, nel quasi 90 per cento dei casi, ricorre all’autofinanziamento per difficoltà di accesso al credito".