Aronica (Monopoli): 'Gioco, il proibizionismo favorisce l'illegalità'
Alessandro Aronica, vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, fa il punto sugli effetti delle norme varate da enti locali sul gioco.
"Le norme varate dagli enti locali sulle distanze minime dei punti gioco dai cosiddetti luoghi sensibili sembrano essere d'ispirazione proibizionista. Questa situazione potrebbe alla fine produrre effetti positivi solo per il mercato illegale". Lo afferma Alessandro Aronica, vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in un'intervista rilasciata al Sole 24 ore.
"Sulla base della dislocazione degli apparecchi da divertimento e delle sale giochi del circuito legale, l’osservazione di distanze dai 'luoghi sensibili' paragonabili a quelle introdotte dalle leggi regionali dal 2010 a oggi inciderebbe su quote molto rilevanti dell’attuale offerta: se si considerano le sole scuole, i punti vendita interessati dai divieti sarebbero, su un totale di 84093, rispettivamente 15.669 entro 100 metri, 52.707 entro 300 metri, 65.397 entro 500". Questi i possibili effetti della limitazione del gioco pubblico con le normative attuali. Se fosse applicato il distanziometro di 500 metri, ad esempio, rischierebbero "la chiusura il 77,7% dei punti vendita, con una possibile riduzione del gettito complessivo di 3,503 miliardi".