Baretta: 'Tendenza invertita, ora è prioritaria la salute pubblica'
L'intervento del sottosegretario al Mef con delega ai giochi Pier Paolo Baretta a Legnago: 'Tendenza invertita, ora è prioritaria la salute pubblica'
“Il fenomeno del gioco è estremamente diffuso nel territorio nazionale con 100mila punti gioco in Italia, 400mila slot (Awp), 50mila Vlt. Gli italiani spendono 90 miliardi per giocare, e metà di questa somma proviene dalle macchinette. Il 75% del totale torna in vincite. Lo Stato l’anno scorso ha incassato 10 miliardi. Sono 14 milioni le persone che giocano mediamente in Italia: 11 milioni di giocatori casuali, 3 milioni di assidui. Circa 700mila le persone a rischio ludopatia”. Sono i dati che ha illustrato il sottosegretario all'Economia e alle Finanze con delega al gioco Pier Paolo Baretta nell'incontro di oggi, 29 settembre a Legnago (Verona) organizzato dal circolo Pd locale e introdotto dall'assessore comunale Claudio Marconi.
“Di fronte a questo scenario – ha proseguito Baretta -, si è affermata una linea proibizionista alla quale lo Stato non crede: il gioco non sparisce ma finisce per insinuarsi in canali incontrollabili. Abbiamo dunque preferito tagliare l’offerta attraverso due provvedimenti: la riduzione del 35% delle slot, entro aprile del prossimo anno, da 400mila a 265mila, abolendo completamente la loro presenza nei cosiddetti generalisti secondari (alberghi, rifugi alpini, spiagge) e riducendola drasticamente nei bar e nei tabacchi. Contemporaneamente, nell’arco di tre anni, riduciamo a 55mila circa gli attuali 100mila punti gioco presenti in Italia. Oltre a questo, abbiamo introdotto la certificazione dei punti gioco, l’allentamento del tempo di giocata, la riduzione da 500 euro a 100 euro il massimo di soldi che si possono immettere. Abbiamo poi stanziato 50 milioni, che il Ministero della Salute affida alle diverse Regioni per prevenire e curare la ludopatia”.
“In sostanza - ha concluso -, abbiamo costruito un quadro di riferimento che modifica l’approccio complessivo dello Stato, pur essendo rimaste sospese alcune importanti questioni, come il gioco online, ad alto rischio soprattutto per i minori, e il gratta e vinci. Nel complesso, però, possiamo affermare che c’è stata una inversione di tendenza: il governo, che in passato si è concentrato sugli effetti finanziari tralasciando quelli sociali, ora assume la salute pubblica come priorità”.