Baretta: 'Gioco, puntare su corretta informazione'
Il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta interviene al corso di formazione per giornalisti organizzato da Gn Media e promette nuova linea del Governo in materia di gioco pubblico.
Udine - "Una buona informazione su questa materia così complessa, delicata e contraddittoria consente ai cittadini di prendere coscienza di un settore che rappresenta un pezzo importante dell'equilibrio economico del Paese. Sto sostenendo la necessità di una formazione diffusa anche per gli amministratori dei Comuni e delle Regioni perchè credo sia fondamentale un approfondimento costante sui contenuti". É questo il 'cuore' dell'intervento del sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta, in occasione del corso di formazione per giornalisti sul gioco pubblico che si tiene oggi, 7 maggio, alla Camera di Commercio di Udine.
Il corso è organizzato da Gn Media, editore di Gioco News, in collaborazione con l'Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia e con il supporto di Sistema Gioco Italia.
"RIFORMARE IL SETTORE" - "Colgo l'occasione per esprimere alcune idee guida sui giochi per ovviare a un'informazione caricata di significati politici che sta tirando il dibattito sul gioco da una parte o dall'altra mentre ci sarebbe bisogno solo di stabilità e chiarezza informativa perché siamo in una fase di transizione decisiva", sottolinea Baretta. "Lo scopo che ci siamo prefissi è quello di riformare il settore: negli ultimi anni si è esagerato, il gioco si è diffuso creando sì effetti di compulsività, ma anche una sensibilità sociale innovativa e una demonizzazione, un'idea di proibizionismo che non corrisponde a quella che deve essere la natura del gioco, di sano divertimento. Bisogna ritrovare un equilibrio fra tutto ciò, il Governo ci sta lavorando da un anno avendo disposto una riforma che poi non è approdata nella sua integrità, ma che poi è stata ripresa a pezzi nella legge di Stabilità e che discuteremo alla Conferenza Unificata Stato Regioni ed enti locali".
"NON SOTTOVALUTARE GIOCO ILLEGALE" - "L'eccesso di offerta fatta in questi anni deve trovare una sua regolamentazione. Gli enti locali si sono mossi molto, comprensibilmente, perché mancando una legislazione nazionale adeguata hanno coperto e riempito lo spazio con proprie iniziative ma prevalentemente su una linea quasi proibizionista, con parametri molto rigidi riguardo le distanze delle postazioni di gioco dai luoghi sensibili e la limitazione degli orari di apertura. Il pregio di questa impostazione è il tentativo di bonificare il territorio, impedire che i minori abbiano accesso al gioco e che i casi di Gap siano eccessivi. Il suo limite invece è sottovalutare il rischio del gioco illegale che potrebbe riprendere spazio. Se non si ricorda che c'è un mercato di cui tener conto, si rischia di ottenere l'effetto opposto", sottolinea il sottosegretario.
"RIDURRE E QUALIFICARE L'OFFERTA" - "In quest'ottica ci stiamo muovendo verso più direzioni. In primis ridurre l'offerta: con la legge di Stabilità abbiamo deciso una riduzione che avverrà da qui al 2019 di almeno il 30 percento degli apparecchi installati nei bar, nei tabacchi e nelle sale. Oggi sono circa 400mila le macchine disponibili (il numero è calcolato con riferimento a 31 luglio 2015), quindi vorremmo arrivare a 265mila. Per fare questo bisogna lavorare su altri due aspetti. Innanzitutto qualificare la presenza in bar e tabacchi: potremmo decidere di ridurre a un numero massimo le Vlt e le Awp, poi tutte le Awp dovranno diventare da remoto, con un controllo centralizzato mentre oggi quasi tutte hanno una scheda dentro la macchina, facilmente manipolabile, e dobbiamo soprattutto conservarne il carattere di bassa giocata e bassa vincita. Contemporaneamente dobbiamo qualificare le sale giochi: qui si può pensare a forme nuove di certificazione che sottopongano molte sale a controlli rigorosi e quindi creare una sorta di doppio regime. Da un lato delle sale 'normali', che quindi subiscano i limiti che gli enti locali propongono, e dall'altro delle sale molto 'specializzate' e controllate, che potrebbero essere esonerate da problema delle distanze dai luoghi sensibili", anticipa il sottosegretario.