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Baretta (Mef): 'Riordino giochi, accordo a rischio'

06 febbraio 2017 - 15:13

Per il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, con una discussione 'da zero' è a rischio l'accordo sui giochi in Conferenza unificata.

Scritto da Redazione

 


“Abbiamo perso un’occasione e il rilancio di una discussione che riparta da zero potrebbe anche farcelo sfuggire un accordo”. Dopo il rinvio dell'ultima seduta della Conferenza unificata Stato Regioni ed enti locali sul riordino dei giochi e in vista della prossima, il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, esprime i suoi timori circa un'intesa per la regolamentazione 'nazionale' del settore, al quotidiano 'Unità.tv'.

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Fra gli oggetti del contendere, lo sappiamo, c'è la distanza degli apparecchi da gioco dai luoghi sensibili. "E' chiaro che la riduzione delle sale e delle macchinette pone la questione delle distanze in una logica diversa. I Comuni e le Regioni hanno agito finora in assenza di un quadro normativo nazionale e in presenza di 96mila punti di gioco. Se questi si dimezzano è evidente che il problema della collocazione è molto più gestibile di oggi”, afferma Baretta, ricordando che i distanziometri non riducono la diffusione del Gap: “C’è un effetto deterrenza, ma dobbiamo evitare di avere una concentrazione nelle periferie urbane e nei paesi sperduti”.

 

Infine, il sottosegretario all'Economia risponde alle critiche del Movimento cinque stelle circa la possibile mancanza di limitazioni per le nuove generazioni di apparecchi con controllo da remoto: le Awp remote, che comporteranno una spesa minore e tempi di giocata più lunghi. “Francamente la critica viene da chi non ha studiato la materia e non ha letto i documenti. Mi viene il sospetto che non si voglia alcun tipo di razionalizzazione, che si preferisca un quadro confuso come quello attuale. Quello che conviene alla salute dei cittadini è fare in modo che ci sia meno occasione di farsi del male, e non soltanto denunciare il fatto che ci si può far del male”.
 
 
L'AUSPICIO DELLA CONSULTA - Sul prossimo incontro in Conferenza unificata interviene anche il residente della Consulta Nazionale Antiusura, monsignor Alberto D’Urso, commentando le parole di papa Bergoglio che ha chiesto un nuovo atteggiamento nel contrasto al gioco patologico. “Nei prossimi giorni la Conferenza Unificata Stato Regioni si riunirà nuovamente. Il mio auspicio è che le parole del Papa possano essere prese in seria considerazione anche dai rappresentanti istituzionali del nostro Paese. Il profitto è fine a se stesso, se non riconosce i diritti fondamentali della vita, della salute, della dignità e della libertà delle persone. Non è dell’uomo il profitto per pochi, ma il profitto è autenticamente umano quando genera il bene comune, invece ha dato la possibilità a qualche agenzia di scommesse di acquistare in America apparecchiature sofisticate per un valore di 4 miliardi e 700 milioni di euro. Sono un milione i cittadini italiani che si sono ammalati a causa di tali macchinette, è un numero considerevole che non può guarire con le cure del buon samaritano. E i 94 miliardi di euro consumati nel 2016 nelle slot rovina-famiglie spiegano perché crescono a dismisura i poveri, i disoccupati e gli usurati, a favore di una ristretta cerchia di pochi che diventa sempre più ricca. Un cittadino di uno Stato moderno e civile non merita di essere affidato alla 'Dea bendata', ma ha il diritto di sperare in un lavoro e un reddito dignitoso”.
 
 

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