Decreto lotterie, sì 'con osservazione' della Commissione Finanze del Senato
La commissione Finanze del Senato ha espresso il suo parere favorevole allo shcema di decreto ministeriale sulle lotterie nazionali da indire nel 2015. Si tratta di un via libera 'con osservazioni': nella seduta di ieri (e proprio questo era stato il motivo del rinvio a oggi del voto del parere, il senatore del M5S Vacciano aveva infatti espresso perplessità sull'opportunità di affiancare alla tradizione lotteria Italia una seconda, abbinata al premio Louis Braille e a scopo benefico.
Questo in considerazione del trend decrescente che si sta registrando nella raccolta in Italia.
L’OSSERVAZIONE – La commissione chiede, per il 2016, di "verificare preliminarmente l’effettivo introito per l’erario derivante dall’organizzazione e gestione della lotteria nazionale, nella prospettiva di confermare tale tipologia di gioco pubblico, a condizione che gli incassi per l’erario non derivino da risorse attinte da altri comparti del gioco, in modo da garantire quindi l’equilibrio e l’autonoma compatibilità finanziaria della lotteria nazionale".
Al parere del relatore Gianluca Rossi hanno espresso voto contrario la senatrice Bottici e il senatore Vacciano, mentre i senatori Tosato e Bellot si sono astenuti.
L'INTERVENTO DI DE MICHELI - Al dibattito in commissione è intervenuto anche il sottosegretario all’Economoia Paola De Micheli, che ha sottolineato che se la quota da destinare a massa premi della lotteria dovesse risultare insufficiente “può essere integrata mediante l’utilizzo dei fondi previsti a tale scopo, a carico del bilancio dello Stato”.
Inoltre, “dall’importo dei biglietti venduti di ciascuna lotteria si deducono le relative spese. Della somma residua, il 50 per cento costituisce la massa premi e il 50 per cento è devoluto agli enti beneficiari. Qualora le lotterie siano abbinate a manifestazioni organizzate dai Comuni o altri enti, gli utili sono ad essi devoluti limitatamente a una quota pari ad un terzo, mentre i due terzi sono versati in conto entrata al bilancio dello Stato”.