Basilicata, M5S e consumatori: 'Legge gioco, colpo di mano inaccettabile'
Gianni Perrino (M5S) e l'Associazione Nazionale dei Consumatori Rete Sociale Attiva si scagliano contro la proposta di modifica della legge della Basilicata sul gioco.
Non si fanno attendere in Basilicata le critiche alla proposta di modifica della legge regionale sul gioco presentata dai consiglieri Zullino, Vizziello, Baldassarre, Piro, Aliandro e Quarto, all'esame della quarta Commissione del Consiglio.
“Era nell’aria e in qualche modo avevamo capito che ci fosse in atto qualche manovra della maggioranza Bardi per scardinare la legge regionale n. 27/2014 recante 'Misure per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (Gap)'. Ne abbiamo avuto conferma con la proposta di legge che è arrivata all’esame della IV commissione che ha ben 6 firmatari: Zullino e Aliandro (Lega), Piro (Forza Italia), Quarto (Basilicata Positiva), Vizziello (Fratelli D’Italia) e Baldassarre (Idea)”, afferma il consigliere regionale del Movimento cinque stelle, Gianni Perrino, per il quale “si tratta di un vero e proprio colpo di mano sull’impianto della legge regionale che, secondo il nostro punto di vista, è un regalo alla lobby dell’azzardo.
"La legge regionale n. 30 del 27/10/2014 e successive modificazioni rappresenta una importante presa di coscienza dell’allarmante diffusione fenomenica, imponendo interventi tesi alla prevenzione e al contrasto del gioco d’azzardo patologico.
L’aspetto più rilevante della legge è sicuramente l’obiettivo di 'prevenzione logistica', in base al quale tra i locali ove sono istallati gli apparecchi da gioco e determinati luoghi di aggregazione e/o permanenza di fasce vulnerabili della popolazione (gli istituti scolastici, gli oratori, i centri sportivi, i centri sociali e luoghi nei quali vi sono prevalentemente giovani, strutture residenziali o semi residenziali operanti in ambito sanitario o socio – assistenziale e strutture ricettive per categoria) deve intercorrere una distanza minima non inferiore a 500 metri (misurati per la distanza pedonale più breve), ritenuta ragionevolmente idonea ad arginare i richiami e le suggestioni del gioco d’azzardo", evidenzia il presidente dell'associazione, l’avvocato Luisa Rubino.
"Va precisato che queste previsioni, per quanto importanti, in molti comuni lucani non sempre hanno trovato applicazione e spesso sono risultate ancora insufficienti. Non sono mancate le segnalazioni e le richieste di intervento in tal senso da parte delle associazioni, dei gruppi di aiuto per contrastare il fenomeno della ludopatia, delle famiglie, degli educatori, evidenziando, nel contempo, quanto il fenomeno abbia incidenza sul territorio lucano.
Tuttavia la proposta di legge su modifiche alla Legge regionale n. 30/2014, all’esame della quarta Commissione del Consiglio regionale di Basilicata, va in ben altra direzione: ridurre il 'distanziometro', prevedendo una distanza minima non più di 500 metri, ma di soli 100 metri dai luoghi sensibili.
La previsione ancor più allarmante è la ricollocazione delle sale con apparecchi da gioco in luoghi prossimi a centri giovanili, impianti sportivi ed oratori. Di fatto, la proposta di legge, snellendo sostanzialmente l’elenco dei luoghi sensibili, indebolisce l’intervento della L.R. n. 30/2014 proprio a tutela della salute e del benessere dei più giovani, che rappresentano la parte più fragile della società.
Eppure la Basilicata è purtroppo tra le regioni in cui si registra un incremento di minorenni che hanno sviluppato problemi legati al gioco. Questa emergenza non può e non deve essere subordinata ad interessi economici che, tra l’altro, non troverebbero soluzione alcuna in tali previsioni, se non il maggior radicamento sul territorio della problematica, causa di sovraindebitamento ed impoverimento nelle famiglie", prosegue Rubino.
"L’auspicio – conclude l’avvocato – è che, in tema di ludopatia, prevalga il benessere collettivo, attraverso interventi a sostegno delle fasce più giovani e vulnerabili della popolazione e di una economia etica, priva di sfruttamento delle dipendenze personali".