Pd e Verona Civica: 'Inadeguato programma del sindaco sul gioco'
I consiglieri comunali di Pd e Verona Civica criticano programma del sindaco Federico Sboarina sul gioco e annunciano mozione per nuovo regolamento.
"Appaiono decisamente blande e inadeguate le misure proposte dall’amministrazione Sboarina per il contenimento del gioco d’azzardo legalizzato.
Nel programma di mandato del sindaco si trova soltanto il generico proposito di vietare ulteriori 'insediamenti produttivi che generano impatto negativo dal punto di vista sociale (sale scommesse e riconducibili al gioco d’azzardo legalizzato)', mentre l’evoluzione del settore e l’impegno attivo su questo fronte bollente di tanti Comuni attorno a noi, richiedono anche a Verona scelte più coraggiose per limitare oltre alle nuove aperture anche le attività esistenti sotto tutte le forme".
Lo sottilineano, in una nota i consiglieri comunali di Verona Tommaso Ferrari (Verona Civica), Carla Padovani, Elisa La Paglia, Federico Benini, Stefano Vallani (Pd Verona), all'indirizzo del neo-sindaco Federico Sboarina, che qualche giorno fa aveva ricordato la necessità di educare le giovani generazioni al gioco pulito e responsabile.
Di queste specificità, ben note a chiunque si occupi o anche soltanto si approcci al fenomeno dell’azzardo legalizzato, purtroppo non troviamo traccia in ciò che scrive o dice la giunta di Sboarina che, malgrado la difesa ideologica della famiglia, rischia di passare per una giunta distratta o peggio, amica rispetto al gioco d’azzardo", affermano i consiglieri.
Noi prendiamo come esempio il Comune di Bergamo dove non solo vi è divieto di nuove installazioni (anche singole) nelle distanze prefissate, ma è presente anche il divieto del rinnovo delle stesse.
Solo così si opera un vero contrasto al gioco d’azzardo lecito: basti solo ricordare che a livello nazionale la 'raccolta' (ovvero l’insieme delle puntate effettuate in un anno) nel 2016 è stata pari a circa 96 miliardi di euro (+8 percento circa rispetto al 2015, quando fu superiore agli 88 miliardi), mentre la 'spesa' (la raccolta meno le vincite al gioco) nel 2016 si aggira intorno ai 19 miliardi (nel 2015 fu pari a 17.5 miliardi).
La Regione Veneto si attesta tra le prime cinque regioni italiane dove il gioco lecito, in termini di giocate effettuate, è più consistente. Nel 2016 nel settore sono stati raccolti 6.101 milioni di euro, con un incremento di 251 milioni di euro rispetto al 2015.
A Verona solo per i gratta e vinci nel 2016 sono stati venduti oltre 5 milioni di biglietti per 29 milioni di euro; le slot machine nella nostra provincia sono 4.466.
La legge regionale del Veneto e la recente convenzione tra Stato e autonomie locali sulla disciplina del gioco, danno gli strumenti alle amministrazioni comunali nell’essere più incisive su questo tema.
Chiediamo dunque che la nuova amministrazione non solo vieti nuovi 'insediamenti produttivi' ma metta anche tra le priorità del proprio mandato una progettualità volta ad indagare realmente le dimensioni del fenomeno (soprattutto tra le giovani generazioni), investa risorse affinché personale specializzato possa fare formazione a riguardo, e che stenda un regolamento specifico, in cui orari, distanze e limitazioni siano strutturati. Su questo presenteremo una mozione al consiglio comunale".