“Abbiamo espresso la nostra preoccupazione per i posti di lavoro nel gioco e il futuro, per la proliferazione dell'illegalità, fornendo un quadro della situazione anche a livello nazionale. Quello di oggi è stato il primo passo per un confronto serio e reale, fra sindacati, operatori e Regione: è la prima volta che ci sentiamo davvero presi in considerazione, visto che sono finalmente partiti i lavori per analizzare gli effetti della legge sul Gap”.
È Davide Valenzano, rappresentante dell'associazione Sapar per il Piemonte, ad illustrare a Gioconews.it l'esito della riunione congiunta delle commissioni III (Attività produttive) e IV (Sanità e politiche sociali) tenutasi oggi, 17 ottobre, al Consiglio regionale del Piemonte con l'audizione delle organizzazioni confederali e di categoria e dei rappresentanti di As.Tro. Fit, Assotabaccai, i sindacati Cigl e Uil in merito all’applicazione della legge regionale n. 9 del 02 maggio 2016.
Fabio Segati, intervenuto in rappresentanza di As.Tro, commenta a Gioconews.it: “Abbiamo ribadito la nostra posizione , chiesto la possibilità di sospendere l'applicazione della normativa regionale fino all'entrata in vigore di una legge nazionale in materia, ma intanto di introdurre delle modifiche al distanziometro e di intervenire presso i Comuni per la questione degli orari delle attività di gioco, che non possono essere gli stessi per bar, sale e tabaccherie. Anche Cisl e Cigl hanno fatto la stessa richiesta citando quanto proposto per la Regione Puglia. Abbiamo inoltre registrato la disponibilità da parte di alcuni consiglieri del Pd, di Forza Italia e della Lega su questa posizione, ma c'è la ancora ritrosia di alcuni gruppi, i quali hanno ribadito che la legge è stata approvata all'unanimità. Nel frattempo, osserviamo noi, però le cose sono cambiate, la spesa si è spostata in altri settori, perché allora non togliere tutto il gioco?Vediamo cosa succederà, entro la fine del mese dovrebbero decidere”.
Il consigliere Andrea Tronzano (Forza Italia), proponente di uno degli emendamenti al decreto Omnibus che chiedono la proroga della legge vigente sul gioco, evidenzia che i consiglieri hanno posto delle domande che “dimostrano attenzione e interesse alla comprensione”. In particolare, hanno chiesto: “se le nuove tecnologie siano in grado di tutelare il diritto alla salute ovvero se siano in grado di riconoscere il ludopatico e il minorenne, ricevendo una risposta certamente positiva; qual è l'attuale situazione occupazionale, e i sindacati hanno evidenziato che sussistono molti contratti di solidarietà e prossimamente ci saranno licenziamenti nella maggior parte dei casi, già avvenuti in alcune realtà; quanto si sia diffusa l'illegalità dall'entrata in vigore della nuova legge: in modo sensibile”.
Gli operatori del settore hanno evidenziato che la normativa, limitando la libertà d’impresa, mette a rischio l’occupazione del personale che vi lavora. La diminuzione delle slot fa registrare un contemporaneo aumento degli altri giochi, dalle Videolotteries ai Gratta e Vinci, sino al lotto. Inoltre molti giocatori si sono spostati verso l’online. “È una constatazione - ha evidenziato la Federtabaccai - come la legge regionale non abbia centrato l’obiettivo della riduzione del gioco ma abbia semplicemente colpito alcuni prodotti più di altri”.
Gli operatori del settore chiedono di rivedere in parte la legge, per permettere di dare una continuità di lavoro,in quelli che solo in seguito alla legge sono diventati “luoghi sensibili”. Gli apparecchi - è stato sottolineato - rappresentano il 24 per cento del comparto in termini di fatturato, ma sono il 70 per cento dell’occupazione. In Piemonte la nuova legge regionale interessa oltre diecimila posti di lavoro. “Non si cura la malattia con i divieti e non si aiutano i disperati creandone altri per questo chiediamo alla politica di aiutarci attuando norme preventive a tutela delle persone malate, garantendo i livelli occupazionali del settore”, hanno ribadito i rappresentanti sindacali.
La riunione è proseguita con l'audizione dei rappresentanti della Caritas di Piemonte e Valle d’ Aosta, nonché della campagna “Mettiamoci in gioco”, che hanno manifestato il proprio sostegno alla legge paragonando il gioco d’azzardo ad un “cancro sociale” sottolineando come “la dea della fortuna” sia “la divinità del consumismo”. Per la Caritas il gioco “crea un esercito di poveri che continua ad aumentare, per cui va assolutamente disincentivato e non si dovrà fare un solo passo indietro con questa legge”. La campagna Mettiamoci in gioco, ha chiesto un impegno concreto della politica, esprimendo la propria netta contrarietà all’eventualità di modifica della legge regionale in vigore. Per Mettiamoci in gioco il cosiddetto “distanziometro” è uno strumento efficace per evitare una concentrazione esorbitante di punti di gioco, la cui offerta ha invaso e continua a invadere il territorio, con i rischi di infiltrazione criminale che questo comporta.
Per la prossima settimana è in calendario l'audizione dei rappresentanti dell’associazione di Libera Piemonte e della Guardia di Finanza.