skin

Elezioni 2025: Genova torna alle urne, e il gioco aspetta novità

19 aprile 2025 - 09:22

Alla fine di maggio Genova andrà al voto per scegliere il nuovo sindaco che, in attesa del riordino nazionale, potrebbe mettere mano al regolamento comunale per il contrasto al gioco patologico.

Scritto da Fm
© Comune Genova - Pagina Facebook

© Comune Genova - Pagina Facebook

Il 25 e 26 maggio i cittadini di Genova saranno chiamati a votare per il rinnovo del consiglio comunale e la scelta del nuovo sindaco, in anticipo rispetto alla scadenza della legislatura originariamente prevista per il 2027. Un ritorno alle urne necessario per sostituire l'ex primo cittadino Marco Bucci, eletto presidente della Regione Liguria ad ottobre 2024.

In lizza, al momento in cui scriviamo, ci sono Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione; Antonella Marras, in campo per la lista Sinistra alternativa composta da Rifondazione comunista, Partito comunista italiano e Sinistra anticapitalista; Pietro Piciocchi, candidato del centrodestra e attuale facente funzioni di sindaco; Cinzia Ronzitti, per il Partito comunista dei lavoratori; Silvia Salis, in rappresentanza del centrosinistra; Francesco Toscano per Democrazia sovrana popolare. In corso d'opera si sono verificate alcune defezioni, come quella di Filippo Biolè, ritiratosi dall'agone elettorale a metà marzo in polemica con la sua lista Genova unita, o di Alessandro Rosson, dopo che il Coordinamento ligure del Movimento Indipendenza ha deciso all'unanimità di sostenere Francesco Toscano.

Comunque vada, gli esiti del voto nel capoluogo ligure sono seguiti con indubbia attenzione dal comparto del gioco pubblico, visto che è stato fra i primi in Italia a varare un regolamento specifico in materia, in vigore dal 24 maggio 2013, in applicazione della legge regionale n° 17 del 2012.

Un regolamento tornato più volte al centro del dibattito politico, per un possibile ritocco in caso di modifica della legge regionale, anche nella recente campagna elettorale per le Regionali.

Come si ricorderà tale modifica non è mai arrivata, dopo la sospensione “sine die”- in attesa del riordino nazionale - decisa dalla Giunta Toti nel 2018, per quanto concerne la sua efficacia retroattiva, mentre l’insediamento di nuove attività continua ad essere inibito entro il raggio di 300 metri dai luoghi sensibili.

Sulla questione, e su altri temi, abbiamo interpellato diversi candidati sindaco in occasione dell'uscita della rivista di aprile di Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

Ecco cosa ci hanno risposto.

CRUCIOLI: “SE NON ARRIVA IL RIORDINO NAZIONALE FAREMO DA SOLI” - Sempre in rigoroso ordine alfabetico, come nostro costume, prendiamo nota del punto di vista di Mattia Crucioli di Uniti per la Costituzione. “C'è una questione di fondo che ci distingue dagli altri candidati: una presa di posizione netta e chiara sul riarmo, sulla guerra, e sulle ricadute che ha sulla nostra città, per motivazioni geografiche. Genova è fra le prime città in Italia per la produzione di armi, visto che qui hanno sede aziende come Leonardo e Fincantieri, dove si costruiscono navi, missili, carri armati e sistemi di puntamento. Ebbene, noi siamo contrari a tali strumenti di morte, così come alla conversione di industrie dell'automotive e civili al bellico, come ventilato dalla premier Giorgia Meloni. Noi vorremmo l'opposto, cioè la riconversione delle imprese che fanno le armi, e non dimentichiamo che abbiamo un porto dove transitano la maggior parte delle armi dirette verso Israele, fatto oggetto degli scioperi di portuali e di manifestazioni (nonché di petizioni, Ndr). Insomma, cose che non possono essere tralasciate, che sono di importanza capitale per Genova, perché in pratica la guerra ce l'abbiamo in casa. E i due schieramenti principali fanno finta di non vederlo”.

Nel programma trovano posto la manutenzione delle infrastrutture esistenti “prima di farne di nuove”, la difesa delle spiagge pubbliche e libere, l'equità in generale.

Quanto al contrasto al gioco patologico, per Crucioli vanno “utilizzati tutti gli strumenti regolatori, di disciplina locale per ridurre il proliferare e anche la possibilità di esistere dei luoghi in cui si gioca”. Certo, sarebbe meglio “se ci fosse una normativa uniforme, purché sia la più restrittiva possibile. Se non arriva il riordino, e visto che la Regione Liguria non sta facendo quello che dovrebbe, intanto come Comuni dobbiamo fare da soli”.

 

RONZITTI: “LA PREVENZIONE COMINCIA A CASA E NELLE SCUOLE” - “È la terza volta che mi candido: l'ho fatto nel 2017, nel 2022 e ora, nel 2025.

Lo faccio per due ragioni principali: credo che sia inevitabile un cambiamento radicale del sistema politico-sociale che gestisce la città, e che la Giunta precedente abbiamo disatteso le promesse fatte in campagna elettorale, visto che le problematiche che affliggono la città sono sempre le stesse.

Secondo i sondaggi, per il 22 percento dei genovesi la città è peggiorata, per il 42 percento è rimasta uguale, quindi è necessario intervenire”, esordisce Cinzia Ronzitti, per il Partito comunista dei lavoratori.

“Partendo dal lavoro, visto che, non a caso, il nostro si chiama 'Partito comunista dei lavoratori', cercando di incentivarlo in tutti i modi, in primis per i precari, gli esodati, i disoccupati, i giovani, visto che se non si lavora, poi, a catena, non si ha più nulla.

Poi, anche se la competenza della sanità è in capo alle Regioni, credo che il sindaco come primo cittadino debba pensare alla salute dei suoi cittadini, in tutti i sensi. Dovrebbe accorgersi delle difficoltà in cui versano gli ospedali e i pronto soccorso, dell'emergenza sanitaria che è sotto gli occhi di tutti.

Bisognerebbe intervenire poi per garantire la sicurezza nelle strade, nelle piazze, prevenire il dissesto idrogeologico delle nostre colline, non pensare solo ai migranti.”

Quanto al gioco, per l'esponente del Partito comunista dei lavoratori “sarebbe bello se rimanesse tale, invece spesso è vissuto in modo esasperato, privilegia i profitti di qualcuno, o a volte finisce per sfociare nell'illegalità.

Basterebbe continuare ad avere misura, come in tutte le cose, stare attenti a non farsi trascinare. I ragazzi dovrebbero cercare di non perdere di vista la socialità, ad esempio, e non esagerare con i videogame, uscire dalle case e tornare a giocare in strada come un tempo.

Sicuramente è utile dare delle regole di base, puntare sull'educazione familiare e nelle scuole, in primis con l'educazione civica, per colmare quanto non riescono a fare i genitori”.

 

 

Altri articoli su

Ti interessa questo argomento?
Registrati all’area riservata e segui i tuoi tag preferiti. Accederai all’elenco di tutti i nuovi articoli che usciranno legati a questi tag.

Articoli correlati