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Abodi: 'Divieto sponsorizzazione scommesse, riconoscere diritti di chi crea valore'

29 marzo 2023 - 16:59

Il ministro dello Sport Andrea Abodi evidenzia come il divieto di sponsorizzazione da parte delle società di betting sia un unicum in Europa.

Scritto da Amr
@ pagina Facebook Andrea Abodi

@ pagina Facebook Andrea Abodi

Quello del possibile venire meno del divieto di pubblicità e di sponsorizzazione sportiva da parte delle società di gioco è "un tema delicato e che va discusso, con un'ampia concertazione e passando per il necessario percorso parlamentare. Ci sono sensibilità diverse che vanno rispettate". Così il ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha risposto in commissione Cultura, alla Camera, all'interrogazione presentata dalla deputata di Avs Elisabetta Piccolotti, mirante a conoscere "quali iniziative di propria competenza (il ministro) intenda adottare per rivedere l’attuale normativa sulla pubblicità e le sponsorizzazioni delle società di scommesse sportive".

Abodi sottolinea che "Il nostro Paese è l’unico in Europa che ha questo tipo di restrizioni. Non vuol dire tutto, ma vuol dire qualcosa. Credo che la cosa fondamentale sia un sistematico contrasto al gioco illegale o irregolare che alimenta l’economia criminale. Ritengo che quello che è oggetto di concessioni pubbliche e che dà una relativa soddisfazione, uso questo termine forse impropriamente, alle finanze pubbliche deve essere promosso e tutelato”. Ed evidenzia che "la comunicazione consente di responsabilizzare, valorizzare la tracciabiità delle risorse finanziarie, e deve dare il senso del limite, che deve essere regolato, di ciò che può scommettere una persona".

Abodi assicura: "Su quest’ultimo tema sarò sempre impegnato, in ogni caso, che questa norma venga rivista o no. Ne faccio anche un problema competitivo. Tutti i club sportivi che in Italia non possono beneficiare di questa opportunità dal punto di vista dei ricavi in molti casi si confrontano con concorrenti europei che hanno pieno accesso alle risorse derivanti da questo settore. Ritengo ipocrita vietare il diritto alla scommessa e poi consentire una comunicazione parallela degli stessi siti che promuovono semplicemente un indirizzo web ma che porta inevitabilmente a scommettere. Ritengo che quantomeno se ne possa parlare.

Ricordo quello che è stato fatto da Adm sul gioco legale nei primi anni 2000 che servì non tanto a incrementare le scommesse quanto a far distinguere attraverso una simbologia i luoghi fisici o virtuali nei quali era possibile scommettere legalmente rispetto a quelli che invece offrivano servizi illegali che alimentano l’economia criminale".
Il ministro puntualizza: "Se c'è una catena del valore, è corretto, giusto e lineare che a questa catena del valore partecipi anche l'organizzatore. Questo non è un atto di disconoscimento del Decreto Dignità, ma è un contributo a ripensare al modello in modo che permanga la tutela al consumatore e il presidio sulla ludopatia, ma vengano riconosciuti anche i diritti a chi acquisisce una concessione e a chi organizza un evento sul quale si crea valore”.

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