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As.Tro: 'Perché politica usa metro diverso con gioco, tabacco e alcool?'

21 marzo 2022 - 15:08

In un articolo a firma della psichiatra Viola la spiegazione di cosa è 'dipendenza' e l'inutilità delle limitazioni orarie e territoriali per contrastare il fenomeno.

Scritto da Daniele Duso
As.Tro: 'Perché politica usa metro diverso con gioco, tabacco e alcool?'

Le nuove proposte di legge che "limitano gli orari di apertura delle sale da gioco e le rendono lontane dall’accesso immediato", sono un provvedimento "assolutamente ingenuo e privo di fondamento". È quanto si legge nell'articolo "Luci ed ombre delle attuali normative di legge" scritto dalla dottoressa Sarah Viola, medico psichiatra esperto in dipendenze, nell'ambito della  collaborazione con il Centro Studi As.Tro.

"L’attuale orientamento del legislatore in termini di ludopatia è quello di contrastare la diffusione del fenomeno rendendo più difficile l’accesso al gioco stesso, ovviamente al gioco legale e regolamentato poiché ben poco riesce a fare, da sempre, contro il gioco illegale, [..] ma questo tipo di provvedimenti risulta assolutamente ingenuo e privo di fondamento".

Spiega, Sarah Viola, che "alla base del fenomeno della dipendenza si trova quella particolare posizione che si chiama 'craving', vale adire il bisogno impellente, ossessivo e pervasivo di avere l’oggetto del proprio bisogno", di fronte al quale "il proibizionismo, in tutte le sue forme, non fa altro che fungere da 'rinforzo del sintomo' ".

"Un ludopatico", continua l'esperta, "adatterà i suoi ritmi di vita agli orari di apertura degli esercizi, adatterà i suoi spostamenti alle posizioni che dovrà raggiungere per poter giocare, penalizzerà altre cose, ma non rinuncerà a giocare perché questo gli costerà un po' più di fatica. Se, quindi, il desiderio del legislatore è quello di arginare un fenomeno serio e pericoloso, sicuramente in espansione e con ciò dimostrare, finalmente, una certa attenzione ai grandi problemi correlati con le dipendenze, lo stesso legislatore sembra operare senza una reale illuminazione e guida tecnica".

Senza considerare che, riporta ancora l'articolo della psichiatra, penalizzando il gioco legale si rischia di far prosperare il gioco illegale, questo sì, sempre disponibile, oltre al fatto che, con "tutte le possibilità che un ludopatico ha, quotidianamente ed in qualsiasi momento della sua vita, di giocare via internet, si comprende come, i limiti imposti alle sale da gioco legale, siano del tutto inutili".

Secondo l'esperta collaboratrice di As.Tro "all’individuo va riconosciuta anche la libertà di correre i rischi che vuole correre", pertanto non si può penalizzare tutti per contrastare un fenomeno, la ludopatia, che "riguarda una piccolissima parte dei giocatori, e solo questi".

Ma soprattutto, si domanda Sarh Viola, non si comprende questo accanimento contro il gioco, e si chiede "come mai alcolici e sigarette vengano venduti ad ogni angolo di strada quando esistono tabagisti accaniti ed alcolisti in aumento esponenziale?"

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