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Astro: ‘Legge lombarda, il Governo al bivio della impugnativa alla Corte Costituzionale’

15 ottobre 2013 - 15:59

Ancora prima della pubblicazione del testo definitivo della Legge regionale della Lombardia, As.tro evidenzia la relazione ‘politica’ che tale iniziativa legislativa ha per le sorti del Paese, e non solo del comparto ‘slot’.

Scritto da Redazione
Astro: ‘Legge lombarda, il Governo al bivio della impugnativa alla Corte Costituzionale’

“Come noto, all’Imu è collegata la vita dell’unico Governo che, in questo momento peculiare della storia Italiana, può evitare quel ‘commissariamento europeo delle Finanze statali’, che cagionerebbe un orribile acuirsi delle c.d. politiche di rigore e di tagli alla spesa pubblica (leggasi ‘depressive’).

IL RINVIO DELL’IMU - Ebbene, tutti sanno che il rinvio dell’Imu passa attraverso due strade alternative, ovvero: da un lato, l’inasprimento complessivo delle accise e degli anticipi di versamento di imposta (alias azzeramento della tredicesima, e affossamento di tutte le imprese anche solo minimamente connesse al consumo di carburante); dall’altro lato, la rinuncia all’appello da parte dei Concessionari statali per la gestione telematica della rete di collegamento degli apparecchi da gioco lecito, per il famoso contenzioso instaurato presso la Corte dei Conti; da tale atto di ‘spontanea soccombenza processuale’, infatti, discenderebbe l’incameramento erariale di risorse entro il 4 novembre prossimo, indispensabili per la copertura della iniziativa anti-Imu.

In un contesto del genere tutto ci si potrebbe aspettare tranne che la regione più industrializzata del Paese, ovvero l’entità che più di altre avrebbe da perdere dalla copertura del rinvio dell’Imu dall’innalzamento di acconti di imposta e accise, facesse approvare proprio una legge ‘contraria’ al settore degli apparecchi da gioco lecito.

La legge approvata in data odierna dall’Assemblea Regionale della Lombardia, infatti, incidendo su un mercato che ‘vale’ il 25% del totale, rende, di fatto, ‘inaccessibile’, per i Concessionari, quella rinuncia all’appello (tramite il pagamento di una porzione della condanna a cui hanno proposto ricorso in secondo grado), che scongiurerebbe l’ulteriore affossamento del Paese.

Nessun industriale, infatti, potrebbe contemporaneamente mettere a bilancio un esborso valevole mediamente 5-8 anni di utile di esercizio, e contemporaneamente la scomparsa di un quarto del proprio bacino di affari.

Invece, proprio a due settimane dalla data ‘topica’ del 4 novembre, la Regione Lombardia vara una legge ‘anti-slot’, che prospetta la cancellazione del gioco lecito dai contesti urbani del Territorio, per quanto riguarda i nuovi insediamenti, iniziando un conto alla rovescia per la rimozione delle attività esistenti sulla base della ‘scadenza’ delle autorizzazioni in essere.

UNA PARTITA POLITICA - In disparte restando il difetto di competenza della Regione su materie sottoposte al monopolio della Legge statale, è evidente che si è aperta una partita politica tra una Regione guidata da ‘colori’ ostili al Governo (e promotori della c.d. moratoria sul gioco lecito approvata al Senato) e un Esecutivo che, se vuole mantenere le intese larghe su cui si fonda, deve rinviare l’IMU senza dover ricorrere alla cancellazione della tredicesima per milioni di Italiani (soprattutto pensionati).

Si apre quindi un ‘bivio’: se il Governo impugna la legge regionale della Lombardia davanti alla Corte Costituzionale, contrastando le gravi lesioni alle prerogative statali che tale Legge ha posto in essere, potrà proporre al comparto gioco lecito una sorta di ‘tregua’: in caso contrario dovrà rassegnarsi ad un imperdonabile atto di acquiescenza verso lo sfascismo perpetrato nei confronti del Paese da chi ha pensato ‘col gioco lecito’ di proporsi con l’ennesima demagogia semplicistica”.

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