skin

Beccalossi (Gm): 'Lombardia rilanci impegno per contrasto a gioco patologico'

02 dicembre 2021 - 14:51

Ad un incontro su ludopatia, violenza domestica e lockdown, la consigliera Beccalossi (Gm) chiede alla Regione Lombardia di rilanciare impegno per contrasto a gioco patologico.

Scritto da Redazione
Beccalossi (Gm): 'Lombardia rilanci impegno per contrasto a gioco patologico'

Regione Lombardia deve continuare e se possibile rilanciare la battaglia contro gli effetti della ludopatia, iniziata grazie alla legge 8/2013 che mi onoro di avere proposto e che fu votata all’unanimità. Una legge che ha aperto la strada a tante iniziative di comunicazione e ascolto, ha permesso di creare reti gli operatori del volontariato, ha dato strumenti ai Comuni per vigilare sugli abusi, ma soprattutto ha per la prima volta consentito ai malati di gioco d’azzardo patologico di essere curati gratuitamente nelle strutture sanitarie.  La Lombardia è quindi da anni un punto di riferimento su questa tematica e deve continuare a non lasciare sole le persone che soffrono di ludopatia, stimolando le scuole a parlare dei rischi dell’azzardo ai giovani e lavorando fianco a fianco con le tante associazioni impegnate in prima linea”.

 
Lo sottolinea il consigliere della Lombardia Viviana Beccalossi (Gruppo misto), promotrice nella scorsa legislatura delle legge regionale per il contrasto alla ludopatia, tema al centro dell’incontro promosso dal Garante vittime di reato, Elisabetta Aldrovandi, oggi, 2 dicembre, a Milano, che ha raccontato il rapporto tra le dipendenze patologiche, la violenza domestica e il lockdown.
 
Aldrovandi riporta quindi alcuni dati sulla diffusione dei comportamenti da gioco compulsivo: “Secondo le stime più di 1 milione e 500mila persone. Una vera industria che muove un giro di affari di oltre 106 miliardi, di cui 14 miliardi nella sola Lombardia”, per poi ricordare “l’aumento del 107 percento delle chiamate al numero antiviolenza 1522 e del 65,7 percento delle richieste di assistenza arrivate ai Centri antiviolenza”.
 
Gli effetti della correlazione tra i tre fattori sono anche al centro dell’intervento di Stefano Callipo, presidente nazionale dell’Osservatorio violenza e suicidi che sottolinea la particolare situazione di fragilità delle donne affette da ludopatia “su cui grava anche un forte  stigma sociale. A soffrire, però è l’intero nucleo familiare che, a causa della pandemia, ha dovuto affrontare situazioni di forte stress per la coabitazione prolungata, la crisi economica e lavorativa, e un uso massiccio di canali social e rete Internet”.
 
Ad accendere i riflettori sui giovani è la presidente del Corecom Lombardia, Marianna Sala: 'In Italia più del 90 percento del tempo su Internet è usato per attività ludiche come guardare un video, stare sui social, ascoltare musica”.
Andrebbe forse valorizzata, anche a livello normativo, "una diversa prospettiva: quella educativa, su cui il Corecom, quale organo di consulenza in materia di comunicazione, può dare un importante contributo nell’esercitare le funzioni di garanzia e tutela dell’utenza, con particolare riferimento ai minori, per promuovere un uso responsabile e consapevole dei media”.
 

Articoli correlati