Dopo averlo fatto già lo scorso novembre, la senatrice dell’UdC Paola Binetti torna ad occuparsi del gioco senza vincita in denaro e della sua regolamentazione.
Prendendo spunto dai recenti sequestri di alcune sale Lan nel territorio italiano – con il sequestro da parte dei funzionari dell'Agenzia accise, dogane e monopoli di Pc, console e simulatori non omologati, dopo l'esposto presentato da un operatore del settore che metteva in dubbio la correttezza della concorrenza di tali sale rispetto ai locali arcade e alle sale giochi tradizionali - presenta infatti una nuova interrogazione parlamentare – urgente – all'attenzione del ministro dell'Economia e delle finanze, Daniele Franco, chiedendo se non ritenga “necessario ed urgente rivedere la normativa che equipara giochi come i calciobalilla, carambole, bigliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini, tutti apparecchi senza vincita, alle videolottery e agli Awp o slot dei bar e analogamente considera una futura disciplina olimpionica alla stessa stregua di un gioco d'azzardo”.
A novembre la senatrice aveva interrogato Franco per sapere se “non intendesse rivedere la normativa, per dettarne una più corretta, che escluda il gioco di puro intrattenimento dalle categorie a cui si richiede una nuova omologa, un nuovo nullaosta e si impongono correttamente nuovi e più adeguati vincoli fiscali”.
Un'interrogazione a cui Binetti, come ricorda lei stessa, non ha ricevuto alcuna risposta, “cosa grave se si tiene conto di quanto afferma l’ultima circolare dell'Agenzia accise dogane e monopoli n° 14 del 26 aprile, in cui al punto 1 si costringe qualsiasi tipo di gioco, anche gratuito, come i calciobalilla, pingpong, carambole ed altri giochi ad uso gratuito negli oratori e circoli Acli, Anspi, a essere certificati e quindi a dover pagare la tassa sugli intrattenimenti (Isi)”.
Il fatto di dover censire anche gli apparecchi gratuiti, prosegue la senatrice, “si scontra con la norma del pagamento dell’imposta sui trattenimenti (Isi) che comporta l’assolvimento dell’imposta: 'Il pagamento è effettuato dal soggetto passivo d’imposta in unica soluzione, secondo le modalità previste dal decreto del ministro dell’Economia e delle finanze 18 luglio 2003, pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 172 del 26 luglio 2003, entro il giorno 16 del mese, ovvero entro il giorno 16 del mese successivo a quello di prima installazione, in ragione della frazione di anno residua. I soggetti passivi d’imposta sono quelli già definiti nell’articolo 1, comma 2, del decreto direttoriale 22 marzo 2004; non si comprende come a causa delle consuete lentezze burocratiche e dello scarso dialogo fra il Mef e Adm non si sia ancora giunti ad adeguati chiarimenti sul discorso fiscale, dove per installare un calciobalilla ora comma 7 c-bis del 110 Tulps, lo si debba pagare come ex Am3 (categoria Am3 - Apparecchi attivabili a moneta o a gettone, ovvero affittati a tempo (calcio balilla, bigliardino e apparecchi similari) come da un decreto con riferimenti di diversa tipologia di giochi e apparecchi; nella interrogazione da me presentata nel novembre scorso e rimasta finora senza risposta sottolineavo come fosse davvero sorprendente ciò che stava accadendo con il decreto del 18 maggio 2021, che riguardava le nuove regole tecniche per cui venivano sottoposti a certificazione onerosa giochi come i calciobalilla, carambole, bigliardi, flipper, freccette e dondolanti per bambini: tutti apparecchi senza vincita, ma tutti equiparati alle videolottery e agli Awp o slot dei bar”.
In altri termini ciò che era, e continua ad essere puro divertimento, rimarca Binetti, “diventava improvvisamente una pericolosa minaccia legata al mondo dell’azzardo, per cui invece di colpire il gioco d’azzardo o il gioco illegale si andava a colpire il gioco di puro intrattenimento, disincentivando ulteriormente questa tipica attività di aggregazione sia per i giovani che per i meno giovani; per altro esiste una dichiarazione della Commissione europea, per la quale 'I giochi di abilità o da intrattenimento o gli apparecchi da gioco che non distribuiscono premi o che distribuiscono premi solo nella forma di giochi gratuiti non rientrano nell’esclusione delle attività di azzardo'; è evidente quindi il mancato recepimento della nota della Commissione europea; il problema si pone anche nei confronti degli esport, sport elettronico praticato da migliaia di appassionati, che entrerà prossimamente nel novero degli sport olimpici, per cui l'Adm, anziché tenere conto del fatto che si tratta di un settore del tutto nuovo, ancora non disciplinato, è recentemente intervenuta imponendo la chiusura di alcune sale dove si praticavano sport elettronici, contestando la mancata omologazione degli apparecchi e irrogando rilevanti sanzioni pecuniarie agli esercenti; mentre è evidente che si tratta di attività che, proprio per il loro carattere eminentemente sportivo, non possono e non devono essere in alcun modo confuse con i videogiochi tradizionali o con le scommesse sportive; il tutto mentre è considerevolmente aumentato il volume del gioco d'azzardo elettronico; sono cresciute le scommesse sportive anche su canali illegali, e la cosiddetta azzardopatia in questi anni di lockdown si è indubbiamente diffusa a macchia d'olio, coinvolgendo sempre più persone giovani”.