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Cafiero De Raho: 'Cooperazione per combattere l'illegalità'

17 febbraio 2022 - 07:53

Il procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, sottolinea in commissione di inchiesta sul gioco i rischi legati all'illegalità, soprattutto online ma anche sulle scommesse terrestri.

Scritto da Daniele Duso
Cafiero De Raho: 'Cooperazione per combattere l'illegalità'

"È necessaria una disciplina organizzativa che preveda un modello simile a quello di Lottomatica per tutti i giochi. Se si riuscissero a rilevare i dati economici di tutti i giocatori dell'interno settore si potrebbero individuare meglio i fenomeni di riciclaggio". Lo afferma il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Federico Cafiero Da Raho, nella sua audizione da parte della commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfuzioni del gioco pubblico, istituita in Senato e presieduta dal senatore di Italia Viva Mauro Maria Marino.

Il procuratore, che prosegue il ciclo di audizioni avviato con il sottosegretario all'Economia Federico Freni e proseguito con il direttore dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli Marcello Minenna e con il viceministro alle Attività produttive Gilberto Pichetto Fratin, sottolinea ancora che "il nostro Paese è il primo in materia di legislazione antimafia, è il Paese che più degli altri si muove con grande dinamismo per contrastare il riciclaggio, ma servono soggetti (operatori) capaci di monitorare meglio il settore del gioco, anche per quanto riguarda violazioni tributarie e finanziarie".

Fin dal 2015, da quando a Reggio Calabria si avviò quell'operazione 'Gambling' apparve chiara quale fosse la capacità delle organizzazioni criminali di utilizzare il sistema del gioco per ripulire il proprio denaro. Nell'ambito di quella indagine si rilevò l'esistenza di ben 11 società estere e 45 società operanti nel settore del gioco, con il sequestro di 1500 punti di commerciali di raccolta giocare e 88 siti nazionali e internazionali, per un valore di quasi 2 miliardi di euro di valore. L'organizzazione aveva aperto una piattaforma a Vienna e successivamente aveva trasferito lo stesso strumento nell'isola di Malta, che rappresenta molto spesso il territorio di riferimento, anche se allora come in seguito le autorità maltesi si sono dimostrate collaborative".

Spiega Cafiero De Raho che con l'operazione Gambling emerse come, sotto forma di giocate, vennero fatte passare dei trasferimento di denaro da parte di una organizzazione 'ndranghetista. Allo stesso modo, anni dopo, l'operazione Galassia, continua Cafiero De Raho, spiega che "ancora una volta, appoggiandosi agli stessi soggetti, tre diverse organizzazioni mafiose ('ndrangheta, cosa nostra catanese e mafia barese) erano riuscite a organizzare una rete, poi smantellata, di 23 società estere, 33 siti nazionali e internazionali, immobili e conti correnti per un valore corrispondente di 723 milioni di euro, a società con sedi in svariati paesi esteri. Queste attività diventano sempre più frequenti. Altre due attività del 2021 mostrano come le organizzazioni mafiose siano sempre più propense ad utilizzare il gioco online".

La libertà di stabilimento, ossia la libertà lasciata dall'Europa di operare anche al di fuori dal proprio Stato di origine, è il principio su cui contano spesso queste organizzazioni, spiega ancora Cafiero De Raho. "Questo comporta che queste società riappaiono in Italia come società straniere, pur non essendolo in realtà, con una violazione degli oneri tributari e un grave danno per il nostro Paese".

L'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha pubblicato un elenco dei siti web legali, "pur tuttavia il giocatore stesso non si muove in questa direzione. L'offerta sul mercato è enorme, dal gioco del poker a qualunque altra forma di scommessa. In questo devo dire che Adm svolge un'attività di grande importanza. Nel solo 2021 sono stati inibiti 197 siti senza autorizzazione".

Come spiega il procuratore nazionale antimafia il gioco online è la modalità più frequente con cui le organizzazioni criminali si muovono, "ma accanto al gioco online c’è il gioco fisico, che porta in sé ulteriori problematiche: sorgono punti scommesse un po’ dappertutto, soprattutto nei quartieri dove è presente la criminalità organizzata. E non si riesce a comprendere", aggiunge Cafiero De Raho, "come mai proprio nei luoghi di maggiore povertà o disagio sociale, nescano punti scommesse, spesso frequentati da nullatenenti, pregiudicati, che stazionano stabilmente davanti a queste attività".

Spiega ancora Cafiero De Raho che "il punto di raccolta fisico di per sé consente un controllo. Essendo operativo in modo visibile può essere oggetto immediato di controllo. Ma vi sono stati casi nei quali i punti di raccolta avessero un circuito legale rispondente alle regole, con all'interno un canale parallelo totalmente privo di osservanza di regole. Da qui l’esigenza di controlli sul territorio, che", aggiunge sottolineandolo con forza il procuratore nazionale antimafia, "devono essere portati avanti da tutte le forze di polizia, non solo Guardia di finanza".

Attorno a questi punti gioco si crea spesso un mercato dell’usura che "rende schiavi i giocatori, a maggior ragione se questi ha un’attività economica. Quel che ha colpito maggiormente l’attenzione degli inquirenti è stato che la cessione dell’attività economica, avviene senza formalità" spiega Cafiero De Raho: "Il soggetto titolare continua a essere colui che gestisce il bene, ma in realtà l’esercizio è gestito dalla criminalità. Un fenomeno individuato durante la pandemia soprattutto in bar e servizi della ristorazione, laddove la chiusura delle stesse attività ha creato difficoltà economiche che hanno costretto i titolari a rivolgersi al mercato dell'usura.

"Forme di questo tipo sono quelle preferite anche dagli stessi titolari dell’attività economica, che all’esterno non dimostrano una sconfitta, ma che in realtà sono solo dei burattini nelle mani delle attività criminali".

Spiega ancora Cafiero De Raho che "il settore del gioco e delle scommesse, come tutti quelli che determinano transazioni economiche, è assoggettato al meccanismo delle segnalazioni delle operazioni sospette, fondato su algoritmi e parametri ai quali rapportare la singola transazione al fine di ritenerla sospetta è una delle forme di controllo più significative sviluppate sul territorio nazionale. È una forma di controllo che spetta anche ai prestatori di servizi di gioco. Nell'anno 2020, di fronte alle oltre 110mila segnalazioni per operazioni sospette che sono pervenute all'unità di informazione finanziaria, il settore del gioco ne ha inviate solo 5772, contro le 6470 del 2019. Vi è stata addirittura una riduzione delle segnalazioni, un dato che depone ancora di più per una interpretazione che fa pensare ad una non piena osservanza delle regole".

Proprio questo dato, spiega Cafiero De Raho, "ha portato l’ufficio che dirigo ad avere contatti con Lottomatica, proprio per capire quali siano i sistemi con i quali i giocatori vengono rilevati. Abbiamo rilevato con grande sorpresa che i giocatori sono monitorati con delle schede che consentono di sapere, per ogni giocatore, quale sia l'entità delle somme giocate. Per alcuni vi sono scommesse per centinaia di migliaia di euro senza che ci sia alle spalle una forza economica che lo giustifichi, come è emerso dalla consultazione di alcune delle schede".

Lottomatica ha un servizio molto attivo, dinamico e professionale, che tuttavia copre solo una parte dei giochi. "Sarebbe necessario", spiega il procuratore nazionale antimafia, "che una disciplina legislativa prevedesse l'attribuzione a soggetti organizzati sul modello di Lottomatica anche altri settori del gioco. Se si riuscisse a rilevare l’intero settore si potrebbe individuare meglio il riciclaggio".

"All’interno della direzione abbiamo un nostro servizio fondato su una nostra grande banca dati che contiene milioni e milioni di dati e informazioni", continua Cafiero De Raho, "che sono una raccolta instaurata sui dati dei procedimenti penali per mafia e terrorismo delle 26 procure distrettuali. Questo consente, anno per anno, di inviare oltre 10mila atti di impulso alla direzione distrettuale antimafia. Lo si riuscisse a fare anche attraverso l'estrapolazione dei dati dei singoli giocatori avremmo un controllo a tappeto di tutte le giocate con la capacità di intervenire di fronte a tutti i soggetti che non hanno la capacità economica per partecipare alle scommesse".

"Il nostro Paese", aggiunge Cafiero De Raho avviandosi alla conclusione del suo intervento, "è il primo paese in materiale di legislazione antimafia, e il paese che più degli altri si muove con grande dinamismo per contrastare il riciclaggio. Riuscire ad avere concessionari del tipo di Lottomatica, o comunque soggetti capaci di un monitoraggio così attento, credo che sia un'esigenza per il nostro Paese. Consentirebbe di avere un controllo a tappeto anche per quanto riguarda eventuali violazioni tributarie e finanziarie. Tutto ciò che è necessario svolgere per impedire che le scommesse costituiscano il campo attraverso il quale si aggirano le disposizioni di legge creando un danno al nostro Paese".

L'ultimo punto del suo intervento Federico Cafiero De Raho lo dedica alla ludopatia, "dove una esigenza notevole di controllo deve esserci. Si possono attivare meccanismi di vigilanza al fine di intervenire con le persone che diventano schiave del gioco e finiscono a spendere anche quel che occorre per il sostentamento personale, con spinte verso l'usura. Sono i soggetti più fragili che finiscono per essere i più colpiti da questa patologia".

 

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