"Secondo l’associazione 'Hikikomori Italia' i ragazzi (con problemi legati all'isolamento) presenti sul territorio nazionale oscillano tra i 100.000 e i 200.000 individui".
È uno dei dati emersi ieri, 16 ottobre, alla Camera, nel corso della discussione sulle mozioni Montaruli ed altri n. 1-00160, Di Biase ed altri n. 1- 00198 (Nuova formulazione) e Di Lauro ed altri n. 1-00200 concernenti iniziative volte a prevenire e contrastare il cosiddetto fenomeno “Hikikomori” relativo all'isolamento sociale volontario, con particolare riguardo alle fasce più giovani della popolazione.
Tra gli interventi si evidenziano le parole di Michela Di Biase (Pd - Idp) che ricordao come "un ruolo fondamentale, come sempre, lo giocherà la scuola e noi siamo convinti che, anche qui, è necessario creare protocolli d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e del merito - e speriamo, insomma, che su questo ci sia un ravvedimento, come ho detto in precedenza - e l’Università e con il Ministero della Salute, perché le scuole, naturalmente, sono tra le prime che potranno investigare e riconoscere questo problema.
Nel corso del dibattito Susanna Cherchi (M5S), illustrando la mozione del collega Di Lauro, ha ricordato che "nel rapporto Istisan si evince che tale isolamento sarebbe più frequente nei maschi e si verifica soprattutto durante la pubertà e l’adolescenza. I fattori di rischio più noti sono la presenza di un disturbo psichiatrico, disturbo dello sviluppo, disturbo comportamentale, come l’abuso di Internet e del gioco, oppure legate alla dipendenza da sostanze e contesti psicosociali poveri".
E ha quindi ricordato che "il 7 giugno 2022 la regione Emilia-Romagna ha presentato le 'Linee di indirizzo sul ritiro sociale. Prevenzione, rilevazione precoce ed attivazione di interventi di primo e secondo livello'. Nel documento si analizza il contesto, si definisce il fenomeno e si dà una descrizione delle prime manifestazioni con riferimento all’uso di Internet e dei videogiochi, mettendo l’accento sul fatto che la prevenzione e la rilevazione precoce siano gli unici modi per arginare il fenomeno".
Nel suo intervento Naike Gruppioni (A-Iv-Re) ha sottolineato che in una società come quella attuale, segnata da fenomeni come bullismo, cyberbullismo, ma anche ansia da prestazione e da una "reale mancanza di capacità di relazionarsi nella società con rapporti stabili e sani, di atteggiamenti che spingono il giovane, l’adolescente, ancora debole e non completamente determinato nella sua coscienza sociale, a isolarsi e rifugiarsi, in modo parallelo, nei suoi giochi, nella rete, in un mondo virtuale che sia meno esigente e che, anche se solo apparentemente, a lui può sembrare più vicino e più rassicurante. Questi atteggiamenti, però, non possiamo considerarli un vezzo; dobbiamo avere il coraggio di affrontarli come una reale patologia".
Al termine della discussione il Governo non è intervenuto direttamente ma ha annunciato di riservarsi di farlo in un secondo momento.