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Cdm, decreto Giustizia: possibile destinare 8x1000 a lotta dipendenze patologiche

08 agosto 2023 - 09:59

La bozza del decreto Giustizia presentata ieri dal Consiglio dei ministri prevede anche l'ipotesi di destinare l'8 per mille alla lotta alle dipendenze, che includerà probabilmente anche il Gap.

Scritto da Daniele Duso
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L’8 per mille a sostegno di chi opera per il recupero delle dipendenze patologiche. 

Della novità si è discusso ieri, 7 agosto, nella riunione del Consiglio dei ministri che ha presentato la bozza del decreto Giustizia, che tra il resto contiene appunto anche la possibilità, a partire dal prossimo anno, di inserire in dichiarazione dei redditi come destinazione dell'8 per mille anche il nome di un ente che si occupa del recupero delle tossicodipendenze e delle altre dipendenze patologiche, probabilmente anche quelle relative al gioco.

Il testo non è ancora stato pubblicato, ma da quanto anticipato la norma dovrebbe prevedere che nelle dichiarazioni dei redditi del prossimo anno si potrà indicare una voce specifica legata alle dipendenze, mentre per quest'anno la quota destinata allo Stato (ossia quella destinata dal contribuente che non fa una scelta precisa di tipologie di intervento) dovrebbe essere destinata prioritariamente (non esclusivamente) a finanziare "interventi straordinari" contro le tossicodipendenze.

L'8 mille, così come il 5 per mille e il 2 per mille, è una quota del proprio gettito Irpef che ogni anno può essere destinata a una realtà diversa, scelta dal contribuente. Una scelta che non porta vantaggi né svantaggi, dato che si può decidere di donare una di queste tre quote, o anche tutte e tre, compilando il proprio Modello 730.

In caso di mancata scelta del 5 o 2 per mille, la quota resta allo stato italiano, mentre la mancata scelta sulla destinazione dell'8 per mille comporterà che questo verrà devoluto in maniera proporzionale a tutti i possibili destinatari (che oggi sono dodici), con preferenza però per l'ente maggiormente scelto dai contribuenti italiani. Chi decide di destinare il proprio 8 per mille allo Stato italiano, come riporta l'Agenzia delle Entrate, andrà a finanziare (anche in tal caso con possibilità di scelta da parte del contribuente) progetti con "scopi di interesse sociale e umanitario" individuati attualmente tra cinque finalità: fame nel mondo, calamità, edilizia scolastica, assistenza ai rifugiati, beni culturali.

La norma inserita nel decreto Giustizia dovrebbe consentire quindi di aggiungere una sesta finalità alle cinque precedenti, e questa sesta sarebbe appunto il recupero delle tossicodipendenze. Per vedere gli effetti concreti di questa scelta occorrerà comunque attendere qualche anno, dato che se i contribuenti potranno decidere di destinare l'8 per mille del proprio versamento Irpef per i redditi 2023 a realtà che si occupano del recupero delle dipendenze, e i fondi verrebbero distribuiti solo nel 2026 (nel 2023, infatti, si sono distribuiti i contributi derivanti dall'imposta sul reddito delle persone fisiche del 2019).

Come si legge nel comunicato diramato da Palazzo Chigi, "Si prevede che la quota parte di spettanza statale del gettito dell’otto per mille dell’Irpef, riferita a scelte non espresse dai contribuenti, oggetto di ripartizione nell’anno 2023, sia utilizzata prioritariamente per finanziare interventi straordinari per il recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche, sulla base di domande presentate entro il 31 ottobre 2023 e, per la parte eventualmente rimanente, in proporzione alle scelte espresse.
Inoltre, si specifica che le risorse a diretta gestione statale riferite a scelte non espresse dai contribuenti e oggetto di ripartizione negli anni dal 2024 al 2027 possono essere utilizzate anche per interventi volti al recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche.
La medesima finalità del recupero dalle tossicodipendenze e dalle altre dipendenze patologiche entra a far parte a regime, dalla dichiarazione dei redditi per il 2023, delle scelte che possono essere compiute dai contribuenti nel destinare il proprio otto per mille allo Stato".

Nella Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, d'altronde, è presente anche il tema delle dipendenze da gioco. "Oltre all’uso di sostanze, negli ultimi anni, si è assistito all’emergere di ulteriori comportamenti a rischio e potenzialmente additivi" spiega la Relazione, "spesso legati a Internet e alle nuove tecnologie. Il più diffuso tra questi è il gioco d’azzardo che nel 2022 ha interessato circa la metà degli studenti 15-19enni. In seguito alla pandemia si osserva inoltre un incremento dell’utilizzo di Internet a rischio e della percentuale di vittime e autori di atti di cyberbullismo. Sempre nel mondo delle relazioni digitali emergono nuovi fenomeni come il ghosting o il ritiro sociale volontario. Il primo, nel 2022, ha coinvolto oltre 850mila studenti mentre sono circa 55mila gli studenti che sono rimasti isolati per oltre 6 mesi".

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