La rivoluzione dei comma 7 è partita, ma per vederne l'esito pratico occorre attendere ancora. Innanzitutto per lo slittamento al 28 febbraio dei termini per la nuova regolamentazione messa punta dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli, e poi perché l’Isi, l'imposta sugli intrattenimenti, è dovuta per intero per gli apparecchi installati prima del 1 marzo di ogni anno, quindi anche in caso di disinstallazione al 28 febbraio si sarà esenti dal pagamento dell'imposta solo dal 2023.
A riportare nei dettagli tutte le modifiche che operativamente saranno introdotte dalla nuova regolamentazione è una nota pubblicata dalla Fit, la Federazione italiana tabaccai. Dietro al posticipo dell'entrata in vigore della nuova regolamentazione, ricorda la nota, "ci sono le istanze delle associazioni rappresentative dei produttori e dei gestori cui fa capo, a ben guardare, un parco macchine non indifferente: 96.115, questo il numero degli apparecchi comma 7 certificato dal Libro Blu ADM 2020". Un numero non certo paragonabile a quello delle Awp (che attualmente sono circa 261mila), ricorda sempre la Fit, e soprattutto una rendita trascurabile per lo Stato (appena 9,5 milioni lo scorso anno).
Nonostante ciò si tratta comunque di un numero considerevole, "specialmente se si tiene conto del complesso apparato di certificazioni e altri adempimenti che i proprietari degli apparecchi sono stati chiamati a mettere in atto per renderli conformi al nuovo regime". Motivi che avevano spinto Adm a "prevedere un regime transitorio fino al 31 dicembre 2021, per tutta la durata del quale si sarebbero dovute considerare ancora vigenti le vecchie regole", salvo poi, con l’ultimo provvedimento di metà dicembre, far slittare il termine del periodo transitorio al 28 febbraio prossimo.
"Tra le disposizioni interessate da tale differimento", spiega la Fit, "ovviamente la più importante è quella dell’abrogazione della differenziazione dell’offerta. Come sanno tutti i ricevitori che hanno delle Awp in tabaccheria, l’installazione di una newslot fa scattare l’obbligo di detenere anche un apparecchio, uno qualsiasi, senza vincita in denaro. Obbligo questo che il più delle volte è vissuto come inutile e anacronistico, ma tant’è: chi stava aspettando la fine dell’anno per togliere le proprie freccette, dovrà aspettare altri due mesi".
Ma ci sono novità anche per chi, al contrario, ha intenzione di mantenere in rivendita i suoi apparecchi comma 7: "il nuovo contingentamento previsto da Adm slitta anch’esso e sarà dunque operativo solamente a partire dal 1 marzo. Insomma, per questi ricevitori ci sono ancora due mesi per adeguarsi ai nuovi parametri".
Ma dopo febbraio non sarà ancora rivoluzione, spiega Fit. "L’imposta Isi", ricorda infatti la Federazione, "è dovuta per intero per gli apparecchi installati prima del 1 marzo di ogni anno; conseguentemente, poiché la proroga decisa da Adm consente la rimozione solamente a partire dal 1 marzo prossimo, nella pratica, per l’anno 2022 il regime dell’Isi non subisce alcuna modifica: la disinstallazione degli apparecchi ludici, in altri termini, avrà effetto solamente a partire dal 2023".
"La tanto attesa rivoluzione dei comma 7 tarderà un paio di mesi più del previsto", conclude la Fit, ma "l’attesa si farà perdonare senz’altro: il nuovo regime, più rispondente all’attuale scenario di giochi, segnerà infatti un vero e proprio balzo in avanti, in termini di efficienza e trasparenza, per tutto il segmento".