Comuni in 'zona arancione', Assenza (Ars): 'Centri scommesse, via limiti'
01 settembre 2021 - 08:16
Dopo l'ordinanza del governatore Musumeci che toglie le restrizioni per bar e ristoranti dei comuni della Sicilia in 'zona arancione' il deputato Assenza chiede stesso trattamento per i centri scommesse.
Scritto da Fm
Se la Sicilia è in “zona gialla” da ieri, 31 agosto, alcuni comuni dell'isola qualche giorno fa sono finiti in “zona arancione” a causa dell'aumento di contagi e ospedalizzazioni. La contestuale crescita delle vaccinazioni sembra però aver invertito la tendenza, e così il governatore Nello Musumeci ha deciso l'alleggerimento di alcune delle restrizioni fin da oggi, 1° settembre, a Comiso e Vittoria (nel Ragusano), Barrafranca (nell’Ennese) e Niscemi (in provincia di Caltanissetta).
Qui sarà infatti consentita l’attività di ristorazione e somministrazione di alimenti e bevande, pur mantenendo il limite massimo di quattro persone al tavolo (limite che non vale per i conviventi) e l’obbligo di green pass per i locali al chiuso.
“Tenuto conto che nei quattro Comuni si è raggiunto il 70 per cento delle prime dosi di vaccino – sottolinea il governatore – abbiamo ritenuto di poter allentare le misure precauzionali disposte in precedenza, per quanto sia ancora necessario uno sforzo della cittadinanza per raggiungere alte percentuali di immunizzazione. Solo se tutta la popolazione aderirà alla campagna di vaccinazione potremo arginare la diffusione del virus ed evitare nuove chiusure di attività economiche. Il nuovo provvedimento consente anche la vendita di cibi e bevande da asporto (oltre che il domicilio) pure ai clienti sprovvisti di certificazione verde, per i quali, comunque, permane il divieto di consumazione all’interno dei locali”.
Una “vittoria” per bar e ristoranti, quindi, ma non per altri tipi di attività, come quelle di gioco, come fa notare il deputato dell'Assemblea regionale siciliana, Giorgio Assenza. “Emanata questa ordinanza – sottolinea il presidente dei Questori all’Ars - si consente a bar e ristoranti, tra le poche attività a portare il peso delle limitazioni, di poter lavorare. Auspico che le stesse misure di allentamento si applichino anche alle altre attività penalizzate, come palestre e centri scommesse. Non allentiamo però l’attenzione: il virus è sempre in agguato e i numeri dei contagi e dei ricoveri sono sempre allarmanti. Consentiamo alle categorie considerate a rischio di lavorare ma continuiamo a mantenere rigore e massima allerta”.