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Confcommercio: 'Riordino giochi per superare criticità in politiche di offerta'

09 maggio 2023 - 16:06

Anche la Confcommercio, nell'ambito delle audizioni sul disegno di legge delega in materia fiscale, sottolinea la necessità di riordinare il gioco al fine di superare le criticità nelle politiche di offerta.

Scritto da Amr
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Il riordino della disciplina vigente in materia di giochi pubblici è "atteso da anni per superare le criticità esistenti nelle politiche di offerta, in particolare tra disposizioni statali e delle autonomie locali". Lo ricorda la Confcommercio nella memoria depositata nell'ambito delle audizioni da parte delle commissioni Finanze di Camera e Senato in merito al disegno di legge delega in materia fiscale e, più in dettaglio, alle disposizioni contenute all'articolo 13, relative appunto al riordino normativo del gioco. 

A tale proposito, l'associazione sottolinea la necessità di "contemperare gli interessi pubblici (salute, erario, ordine pubblico) preservando l’attuale modello concessorio previsto per ogni singolo gioco, valorizzando i sistemi di controllo telematico dell’offerta e superando la 'questione territoriale' che, con misure di prevenzione dalle dipendenze dimostratesi non efficaci, non tutela le persone e mette a rischio legalità e gettito. Distanze e limiti orari, peraltro, determinano la sostanziale impossibilità di mettere a terra i punti di gioco in concessione statale, impedendo le procedure di gara allo scadere delle diverse concessioni".

Un altro pilastro del riordino deve essere l'individuazione dei "criteri che assicurino la dislocazione dei luoghi sull'intero territorio nazionale tutelando gli avviamenti esistenti, nell'interesse dell’occupazione generata oltre che del gettito emerso", come pure "prevedere parametri nazionali di qualificazione degli esercizi, considerando la domanda esistente: nel 2022 oltre il 50 per cento delle somme spese dai giocatori si è generato nei punti di prossimità quali bar o tabaccherie, in misura equivalente tra apparecchi da gioco e lotterie. La distribuzione equilibrata tra punti specializzati (dove si erogano solo prodotti di gioco) e punti generalisti (dove i prodotti di gioco affiancano la vendita di altri prodotti), senza esasperare il concetto di specializzazione al punto da rinunciare all’offerta generalista è a sua volta determinante per una presenza ridottasi nel tempo ma ancora capillare per i necessari presidi sui territori di legalità, protezione degli utenti e gettito (obiettivi della regolamentazione del gioco pubblico)".

Diversamente, "si potrebbe generare una perdita di controllo dell’offerta a favore di offerte illegali, una perdita di tutela degli utenti esposti a prodotti di gioco incontrollati e senza misura, una perdita di gettito erariale da emersione nonché di redditi da lavoro. La specializzazione va intesa non come attività dedicata all’offerta esclusiva di gioco, ma quale misura e incentivazione delle capacità delle aziende esistenti di gestire responsabilmente la distribuzione del prodotto. Il tutto valorizzando ed incentivando la rete generalista già impegnata nella distribuzione di prodotti quali tabacchi e/o alcolici, anche in considerazione degli impatti in termini di sopravvivenza delle piccole e medie imprese coinvolte. Determinanti sono, quindi, gli obblighi formativi per gestori ed esercenti, da rendere anch’essi omogenei e certificabili a livello nazionale".

Confcommercio chiede poi di "prevedere meccanismi tecnici di autoesclusione e di registrazione nazionale unica dei soggetti che intendono essere esclusi dal gioco" e "una chiara disciplina dell’utilizzo e della commercializzazione degli strumenti di pagamento per il gioco a distanza e del ruolo svolto dai pubblici esercizi e dagli esercizi commerciali, per finalità di tutela della concorrenza".

 

LA POSIZIONE DI UGL E CONFESERCENTI - Nell'ambito della stessa tornata di audizioni, hanno parlato di gioco anche Ugl e Confesercenti. Per Ugl nel testo del disegno di legge delega per la riforma fiscale “andrebbe rafforzato il richiamo ai rischi legati al gioco patologico, aspetto del quale si è molto dibattuto soprattutto in passato e che ha portato ad alcune iniziative di sensibilizzazione sul territorio”. Dal canto suo, Confesercenti dichiara: “Condividiamo la ratio e principi introdotti sul tema dei “giochi”, ma sarà necessario attendere i decreti attuativi per il settore”.

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