Confcommercio: 'Per il gioco pubblico ricavi giù anche del 50%'
Confcommercio riporta i dati del settore gioco alle commissioni 5^ e 6^ in Senato, che ora attendono Sapar, Acadi e Egp.
Scritto da Redazione
"L’emergenza sanitaria comporta condizioni di estrema incertezza economica anche per i lavoratori e le aziende dei giochi pubblici". Così, all'interno del documento depositato dopo l'audizione davanti alle commissioni 5^ (Bilancio) e 6^ (Finanze e Tesoro) del Senato, Confcommercio ricorda anche i problemi del settore del gioco pubblico. L'audizione di Confcommercio, i cui rappresentanti erano ieri in Senato assieme a quelli di molte altre associazioni di categoria del mondo produttivo italiano, fa parte dell'iter di trasformazione in legge del Decreto Sostegni. Il passaggio prevede, oggi, 8 aprile, le audizioni di altri rappresentanti, tra i quali quelli del settore gioco: Sapar, Acadi e Egp.
"L'interruzione delle attività in questo comparto - riporta la nota inserita nel documento di 19 pagine - è, ad oggi, di 10 mesi su 14 (nell’arco temporale da marzo 2020 ad aprile 2021) con ricavi ridotti mediamente di ben oltre il 50% rispetto a quelli del 2019. Resta prioritaria pertanto la riapertura delle attività di gioco pubblico sia nelle zone “gialle” che, ancora più urgentemente, nelle zone “bianche” del Paese, adottando gli specifici Protocolli di prevenzione di settore che garantiscono il controllo del rischio alla pari di molte altre attività economiche abilitate all'attività".
Confcommercio ricorda che "al contempo, è necessario ed urgente continuare a sospendere i versamenti del Prelievo erariale unico, come già inizialmente previsto nel decreto legge n.137/2020, fino alla riapertura con la riattivazione dei flussi finanziari e definire le proroghe tecniche delle concessioni interessate dalle ripetute sospensioni, per garantire, con ciò, il recupero della redditività delle aziende del comparto nel periodo di uscita dall'emergenza pandemica".