Friuli, Barberio (FdI): 'Eliminare la morra da tabella dei giochi proibiti'
All'ordine del giorno del Consiglio del Friuli del 27 e 28 aprile c'è la mozione di Barberio (FdI) che chiede di eliminare la morra dalla tabella dei giochi proibiti.
Scritto da Fm
Da secoli, fin dai tempi dei romani, il gioco della morra è diffuso nella comunità del Friuli, costituendo un elemento della sua identità.
Ma, nonostante sia praticato da diverse associazioni, a tutt’oggi, ai sensi dell’articolo 110 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, è ancora presente nell’elenco dei giochi vietati.
Per ovviare a ciò, e consentire la pratica della morra anche al di fuori del contesto associativo, il consigliere Leonardo Barberio (Fratelli d'Italia) ha presentato una mozione ad hoc, che verrà discussa nella seduta del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia del 27 e 28 aprile, per impegnare la Giunta ad attivarsi presso le sedi opportune affinché diventi "legale".
La mozione trae ispirazione dalla decisione della Provincia autonoma di Trento, che ha eliminato la morra dalla tabella dei giochi proibiti, ritenendo che abbia ormai indubbiamente perso quella connotazione di "pericolosità sociale" che l'aveva accompagnata nei secoli scorsi, sottolineando che è ormai una disciplina sportiva riconosciuta dal Coni tra i giochi e sport tradizionali e dalla Federazione italiana giochi e sport tradizionali.
Nel 2018 poi lo stesso questore di Gorizia Pillinini ha auspicato, in una lettera al presidente del Circolo friulano della Morra, che vi sia "un provvedimento legislativo dell’Amministrazione regionale finalizzato alla cancellazione della morra dall’elenco dei giochi vietati, poiché non può essere ricompresa tra quelli 'd’azzardo' essendo priva dell’aleatorietà".
La morra, si legge nella mozione di Barberio, è "un unicum nel suo genere, un mix tra agonismo e musicalità, un sodalizio in cui sono bandite le diversità sociali e nel quale si ritrova quella cultura contadina del Friuli che va via via inesorabilmente disperdendosi nella contemporaneità, che favorisce la coesione tra le genti e l’aggregazione sociale in una società sempre più liquida".