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Donne in gioco: 'La gente non sa cosa sta accadendo nel Lazio'

20 luglio 2022 - 10:58

La portavoce dell'associazione sottolinea che 'era importante richiamare l'attenzione sul Lazio, ma ci saranno altri eventi per far conoscere davvero il gioco pubblico anche in altre città'. 

Scritto da Dd
Donne in gioco: 'La gente non sa cosa sta accadendo nel Lazio'

"Abbiamo parlato con tanta gente, quasi nessuno sa cosa sta accadendo nel Lazio. Quando gli racconti che una legge rischia di cancellare un intero settore, peraltro con effetto retroattivo, le persone strabuzzano gli occhi". Così Antonia Campanella, portavoce dell'associazione Donne in gioco, che ha organizzato l'evento di ieri, 19 luglio, in piazzale Flaminio, a Roma.

Sono state tre ore di giochi e divertimento, con l'associazione che ha messo in campo tre truccatrici, un caricaturista, giocolieri, palloncini, volantini. Un'organizzazione importante, completamente finanziata dalle socie di Donne in gioco (nella foto), "nonostante tentativi di contatto con tutti gli altri rappresentanti della categoria", sottolinea Campanella, che ringrazia gli unici che sono stati al loro fianco, Acadi e Maurizio Ughi di Agisco, presenti in piazzale Flaminio ieri.

"L’evento di ieri è stato importante per cercare di intervenire sull’opinione pubblica", aggiunge Antonia Campanella, "un'opinione pubblica che è contro di noi a causa del lavaggio di cervello fatto da spot politici".

Perché proprio il 19 luglio? "Era l'unica giornata non interessata da altre feste nazionali, quindi abbiamo pensato di dedicarla agli operatori del gioco pubblico e ci piacerebbe riuscire a istituirla proprio come 'Giornata degli operatori del gioco' ".

"È stata lanciata questa campagna cercando di regalare intrattenimento a piccoli e grandi fuori dalle mura di casa, abbiamo in qualche modo portato questa forma di intrattenimento e spettacolo in piazza. Abbiamo divulgato informazioni, abbiamo avuto confronti con la gente, nei volantini e nella comunicazione ci siamo basati sui principi di gioco legale e gioco responsabile, cercando di far arrivare alla società questi due messaggi: scegliere il gioco legale, scegliendo sempre il sito di Adm, e dall’altra parte, qualora si scelga di giocare, di farlo responsabilmente".

"Tra la gente c’è stato chi era a favore, chi non era a favore. Abbiamo spiegato a tutti cosa sta per accade nel Lazio, e quasi tutti non ne sapevano nulla. Ma secondo noi è importante che la gente sappia quello che sta accadendo al nostro settore, da sempre bistrattato".

"Ora occorre strutturarsi meglio, è un molto complicato, anche a livello economico, l’idea è di portare questa campagna anche in altre città, non solo su Roma, anche se per quest’anno l’importante era portare l’attenzione su quanto sta accadendo nel Lazio. Sicuramente in futuro ci sarà altro, spiega Antonia Campanella, al momento era importante realizzare qualcosa qui, per richiamare l'attenzione sul Lazio".

"Il nostro non esporsi non ha pagato, la nostra linea è totalmente, puntiamo tantissimo nell’opinione pubblica, dobbiamo far capire quanto siamo importanti nel settore del gioco, quanto sia importante il gioco fisico. Le nostre sono attività di quartiere, conosciamo i nostri clienti, possiamo intervenire in tanti modi: tolti noi resta davvero solo la compulsività del gioco. È come se una persona beve al bar, alla quale a un certo punto il barista può dire basta. La stessa cosa possiamo farla noi. Per noi è fondamentale avere un registro unico dell’esclusione dal gioco. Se si innescasse questo registro in maniera attiva si potrebbe evitare in alcuni casi che la persona cada nella patologia, prevenendo la degenerazione".

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