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Commissione inchiesta mafie: relazione finale, ok anche a sezione gioco

14 settembre 2022 - 13:11

Il presidente provvisorio, Elio Lannutti, ricorda 4 anni di lavoro 'funestati dalla pandemia', poi qualche divergenza rischia di far saltare la relazione

Scritto da Daniele Duso
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Come accaduto in commissione d'inchiesta sul gioco anche la commissione sul fenomeno mafie ha visto accendersi gli animi attorno alla votazione relativa alla relazione finale. Il documento ha rischiato di non essere approvato per la mancanza del numero legale, dopo che alcuni parlamentari hanno annunciato la decisione di non partecipazione alla votazione.

A "salvare" la relazione è stata la proposta del senatore Giarrusso (Misto-IpI-PVU), che invita i gruppi che dissentono da una parte della Relazione a rimanere in aula per far respingere quella parte (che anch’egli non condivide) e approvare il resto delle proposte che integreranno la Relazione. 

Così avviene, e la relazione finale ottiene l'approvazione di tutte le sezioni tranne la numero XIII, riguardante la "Relazione sul Sistema Montante ai sensi dell’articolo 1, comma 1, lettere l), n), o), e p) della Legge istitutiva", attorno alla quale il presidente provvisorio, Elio Lannutti (nella foto), svolge alcune considerazioni in seduta segreta. La parte non approvata, spiega chi non l'ha votata, non era stata trattata adeguatamente: la fine anticipata della legislatura, infatti, non ha consentito di svolgere completamente il lavoro istruttorio.

La relazione finale della commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere verrà quindi presentata domani, 15 settembre, nel corso di una conferenza stampa.

Relativamente al lavoro svolto sul tema del gioco resta, anche nella relazione finale, quanto anticipato dal senatore Giovanni Endrizzi a Gioconews, ossia che "dall'attività svolta emerge uno spaccato del mercato del gioco d’azzardo. Su tutto", spiega Endrizzi, "abbiamo due evidenze, oggi in contrasto, ma i termini si possono e si devono riconciliare. Da un lato il controllo statale sull’offerta di gioco d’azzardo, rispetto ad un libero mercato, offre maggiori garanzie per i cittadini".

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