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Ddl Delega fiscale, dalla Camera semaforo verde per l'articolo sul gioco

12 luglio 2023 - 13:35

Oggi, 12 luglio, la Camera ha approvato l'articolo 13 del disegno di legge delega per la riforma fiscale in materia di gioco. Sì anche all'emendamento 13.9 Quartini su requisiti delle normative antimafia per tutti gli operatori.

Scritto da Fm
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Nell'Aula della Camera dei deputati prosegue anche oggi, mercoledì 12 luglio, l'esame del disegno di legge Delega al Governo per la riforma fiscale (C. 1038-A) e abbinata proposta di legge Marattin e Enrico Costa (C. 75).

Nel corso della seduta, c'è stato spazio anche per l'esame e quindi l'approvazione dell'articolo 13 del Ddl, relativo alle linee guida per il riordino del gioco pubblico, e delle proposte emendative ad esso presentate.

Il relatore Alberto Luigi Gusmeroli (Lega) e Maurizio Leo, vice ministro dell'Economia e delle finanze, a inizio seduta hanno espresso parere contrario o invito al ritiro su tutti gli emendamenti in materia e alla fine l'articolo 13 alla fine è stato approvato, nel testo emendato, con il sì all'emendamento 13.9 Quartini (M5S), che riportiamo di seguito.

“Al comma 2, lettera d), aggiungere, in fine, il seguente periodo: "estensione, a tutti partner contrattuali dei concessionari, dei requisiti previsti dalla normativa antimafia, in analogia con la disciplina del subappalto di opere e forniture alla Pubblica amministrazione, intendendo per partner contrattuali tutti i soggetti d'impresa concorrenti nella cosiddetta filiera (produttori, distributori, istallatori di apparecchiature e strumenti di qualsiasi natura, incaricati di manutenzione, raccolta e versamenti degli incassi (c.d. 'trasporto valori'))."

13. 9. Quartini, Alifano, Fenu, Lovecchio, Raffa 

Prima del sì in Aula si sono succeduti diversi interventi relativi all'articolo 13 sul gioco.

Eccoli nel dettaglio.

IL DIBATTITO IN AULA, MINUTO PER MINUTO - In merito all'emendamento 13.1, il proponente Andrea Quartini (M5S) ha rinnovato le sue critiche e rivendicato l'importanza del divieto di pubblicità al gioco introdotto con il decreto Dignità, fortemente voluto dal Movimento, sottolineando l'importanza di intervenire “in tema di salute e di prevenzione, per prevenire l'illegalità legata all'azzardo e l'azzardo minorile”. Un emendamento sottoscritto anche dalla collega di partito, Emma Pavanelli, e da Francesco Emilio Borrelli di Alleanza verdi sinistra, ma poi respinto dalla Camera, dopo aver ricevuto già il parere contrario della Commissione e del Governo.

Relativamente all'emendamento 13.2, il firmatario Luciano D'Alfonso (Pd-Idp) ricorda che esso “si proponeva di precisare la competenza in capo agli enti locali della cosiddetta materia dell'urbanistica dei centri di raccolta del gioco pubblico, poiché soltanto i comuni hanno la compiutezza conoscitiva, i dati, le informazioni e il quadro delle carte dell'edilizia e dei documenti tecnici che permettono di sapere dove sono le scuole e gli ospedali e quali sono le distanze”.

Il Movimento cinque stelle, attraverso il deputato Antonio Iaria, ha sottoscritto tale emendamento, menzionando la normativa regionale del Piemonte e le sue modifiche, e lo stesso hanno fatto Federico Fornaro (Pd-Idp), Chiara Gribaudo (Pd), Marco Grimaldi (Avs), auspicando “un'ulteriore riflessione sul gioco d'azzardo patologico” e chiedendo l'accantonamento dell'emendamento. La Camera ha respinto.

Respinto anche l'emendamento 13.3 con cui Quartini chiedeva “un monitoraggio e un contenimento della raccolta; tessere personali obbligatorie, in assoluta tracciabilità dei dati, anche per consentire un rafforzamento dell'autoesclusione per chi ha sviluppato un problema importante; tetti di spesa collegati al reddito; la possibilità di limitare i massimi per ogni puntata; l'allungamento della durata delle giocate e delle partite”.

Stessa sorte per gli emendamenti 13.5 Quartini e 13.6 Quartini.

L'emendamento 13.7, sempre a firma del deputato pentastellato, chiede “che il Governo possa assumere in questa delega un ruolo importante rispetto alle possibilità di controllo”: esso è stato sottoscritto dai colleghi cinquestelle Emma Pavanelli, Enrico Cappelletti, Marco Pellegrini, da Francesco Emilio Borrelli (Avs), e quindi respinto.

L'emendamento 13.8 Quartini, nel quale si chiede “in questa delega fiscale, di dare piena applicazione alle indicazioni che sono emerse dalle Commissioni bicamerali antimafia della XVII e XVIII legislatura, in particolare sull'antiriciclaggio”, invece è stato sottoscritto da Federico Cafiero De Raho, Davide Aiello ed Enrico Cappelletti (M5S), da Elisabetta Piccolotti (Avs), e quindi la deputata Chiara Colosimo (Fratelli d'Italia) ha chiesto la disponibilità “ad accantonare l'emendamento in questione, per poterlo un attimo verificare insieme”. Con il sì del vice ministro Leo l'emendamento quindi è stato accantonato.

Accantonato anche l'emendamento 13.9 (Quartini), che chiede di estendere le richieste dei requisiti delle normative antimafia a tutti i partner contraenti appalti o subappalti, rispetto alle concessioni, mentre è stato respinto l'emendamento 13.10 (sempre di Quartini), relativo ai “controlli preventivi sul personale, istituendo anche registri, per esempio, nell'ambito della prevenzione del cosiddetto doppio gioco”.

L'emendamento 13.11 Quartini, sempre in materia di distanze delle attività di gioco dai luoghi sensibili, è stato respinto.

Nel prosieguo della seduta, con l'accordo del Governo, è stato espresso parere contrario sull'emendamento 13.8 Quartini e favorevole sull'emendamento 13.9 Quartini. Quindi il 13.8 è stato respinto e il 13.9 approvato.

 

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