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Ddl Riforma fiscale: 'Gioco, garantire l'invarianza di gettito'

24 marzo 2023 - 10:17

La relazione tecnica al Ddl sulla riforma fiscale visionata da GiocoNews svela ulteriormente gli 'obiettivi' del Governo. Eccoli nel dettaglio.

Scritto da Fm
© Stevepb / Pixnio

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In attesa che il disegno di legge sulla riforma fiscale - appena bollinato dalla Ragioneria di Stato - approdi in Parlamento, forse fra la fine di marzo e gli inizi di aprile stando alle indiscrezioni, si sa qualcosa di più sulle intenzioni del Governo in materia di riordino del gioco.

Il testo dell'articolo 13, relativo appunto al gioco, è ormai noto e lo riproponiamo in allegato insieme alla relazione illustrativa, ma ecco ora arrivare la relazione tecnica, che chiarisce ulteriormente alcuni aspetti.

Secondo il testo che la redazione di GiocoNews ha potuto visionare, l'intendo di fondo è quello di “redigere, perfezionare, approvare e far emanare uno o più decreti legislativi che intervengano in modo armonico anche sul settore del gioco pubblico. Gli impatti finanziari di dettaglio delle singole discipline di settore potranno essere analiticamente quantificati solo successivamente alla redazione delle bozze dei decreti legislativi delegati; tuttavia, in linea di principio, anche in base alla lettura del disposto normativo dell’articolo 20, l’Autorità delegata dovrà operare i propri interventi senza far derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e senza incrementare la pressione tributaria rispetto a quella risultante dall’applicazione della legislazione vigente”.

CONCERTAZIONE FRA STATO, REGIONI ED ENTI LOCALI - Fondamentale è la “disciplina di adeguate forme di concertazione tra lo Stato, le Regioni e gli Enti locali in ordine alla pianificazione della dislocazione territoriale dei luoghi fisici di offerta di gioco, nonché del conseguente procedimento di abilitazione all’erogazione della relativa offerta dei soggetti che, attraverso apposite selezioni, ne risultano responsabili, al fine di consentire agli investitori la prevedibilità nel tempo della dislocazione dei predetti luoghi sull’intero territorio nazionale e la loro predeterminata distanza da luoghi sensibili uniformemente individuati”. Un intervento che “riesce sicuramente a sciogliere un nodo tecnico che esiste da anni sulla certezza dei luoghi fisici dove poter posizionare forme di gioco e intrattenimento assicurando quindi una stabilità del settore di più lungo respiro”.

LA GESTIONE DEI PVR - Il Ddl si propone di regolare anche l'annosa questione dei Pvr – Punti vendita ricarica, contenendo “la previsione che le reti dei concessionari della raccolta del gioco a distanza possano, sotto la loro diretta responsabilità, includere luoghi fisici per la erogazione di servizi esclusivamente accessori, esclusi in ogni caso l’offerta stessa del gioco a distanza ovvero il pagamento delle relative vincite. Anche questo intervento razionalizza e rende chiare le dinamiche commerciali del territorio in un segmento di mercato che gestisce come cash-flow diversi miliardi di euro ogni anno. L’industria, quindi, otterrà un quadro regolatorio di certezza rispetto alle dinamiche oggi esistenti sul territorio che non assicurano alcun chiaro riferimento di separazione tra il segmento legale e quello illegale”.

TRASPARENZA ED ONORABILITA DELLA FILIERA - Sempre ai fini di contrastare il gioco illegale e le possibili infiltrazioni criminale nel settore lecito è previsto “il rafforzamento della disciplina sulla trasparenza e sui requisiti soggettivi e di onorabilità dei soggetti che, direttamente o indirettamente, controllano o partecipano al capitale delle società concessionarie dei giochi pubblici, nonché dei relativi esponenti aziendali, prevedendo, altresì, specifiche cause di decadenza dalle concessioni e di esclusione dalle gare per il rilascio delle concessioni, anche per società fiduciarie, fondi di investimento e trust che detengono, anche indirettamente, partecipazioni al capitale o al patrimonio di società concessionarie di giochi pubblici e che risultano non rispettare l’obbligo di dichiarazione dell’identità del soggetto indirettamente partecipante”. Principio di onorabilità che viene richiesto “a tutti i soggetti appartenenti alla filiera degli operatori di gioco pubblico, a prescindere dalla loro forma organizzativa e societaria” attraverso “l’operatività di un albo o di un registro generalizzato”.

GARANTIRE L'INVARIANZA DI GETTITO - Altrettanto centrale è l'aspetto erariale. Più volte, nel testo, viene evidenziata l'esigenza del “mantenimento di adeguati livelli di raccolta” e anche di “aumentare il livello di entrata a favore dello Stato”, rimarcando “la necessità di poter meglio definire, nelle Relazioni tecniche di accompagnamento ai decreti legislativi da emanarsi, i concreti impatti che potrebbero determinarsi in ragione delle misure tecniche e normative che saranno declinate in tale sede”. In sede di discussione del testo in Parlamento questa volontà di assicurare quantomeno l'invarianza di gettito sarà sicuramente controverso, visto quanto l'opposizione, ad esempio con il disegno di legge sul riordino sul gioco presentato dal senatore Franco Mirabelli (Pd), chieda di ridurre la domanda e l'offerta, scendendo quindi a patti anche con una riduzione del gettito erariale.

Secondo quanto si legge nella relazione tecnica comunque “si stima che l’introduzione delle misure indicate non dovrebbe comportare minori entrate per il bilancio dello Stato. La concertazione prevista dalla lettera b) consentirebbe di superare l’attuale copiosa normativa, regionale e comunale, di definizione di limiti alla collocazione dei punti di raccolta del gioco pubblico sui territori di competenza e di limitazione dei relativi orari di apertura al pubblico. Consentire agli investitori di programmare le proprie attività potrebbe avere effetti positivi sulla raccolta e sui correlati proventi erariali”. Grazie alla disciplina dell’erogazione di servizi esclusivamente accessori al gioco a distanza presso luoghi fisici viene stimata “una diminuzione della raccolta illegale, ove presente, e una riconduzione della raccolta irregolare verso canali autorizzati”. Altrettanto positivi dovrebbero essere gli effetti della “maggiore specializzazione degli operatori con l’introduzione di un titolo abilitativo ed una miglior tutela dell’ordine e della sicurezza pubblici” e “a più penetranti limitazioni della libertà di iniziativa economica, mediante richiesta di requisiti di onorabilità e di affidabilità per una platea di soggetti più ampia di quella oggi normativamente prevista, potrebbe corrispondere o una maggiore probabilità di contrattualizzare solo soggetti virtuosi, con minor rischio di condotte fraudolente o ostative delle attività accertative e di riscossione dei crediti erariali, o una 'fuga' del segmento verso il mercato illegale”.

LA CERTEZZA DEL PRELIEVO FISCALE - Si pone anche “l’obiettivo di armonizzare le percentuali di aggio o compenso riconosciute ai concessionari, ai gestori e agli esercenti, nonché le percentuali destinate a vincita (payout), attualmente notevolmente differenziate fra i diversi giochi” e si “fissa il principio della certezza del prelievo fiscale per l’intera durata delle concessioni”. Vengono inoltre programmati, “in capo ai concessionari, specifici obblighi di investimenti periodici per la sicurezza del gioco e di realizzazione di costanti buone pratiche nella gestione delle concessioni”.

SALVAGUARDIA DI LEGGI LOCALI COMPATIBILI - È altresì prevista la definizione di “regole trasparenti e uniformi per l’intero territorio nazionale in materia di titoli abilitativi all’esercizio dell’offerta di gioco, di autorizzazioni e di controlli, garantendo per i comuni forme di partecipazione alla pianificazione e autorizzazione dell’offerta fisica di gioco che tenga conto di parametri di distanza da luoghi sensibili validi per l’intero territorio nazionale, della dislocazione locale di sale da gioco e di punti di vendita” però “assicurando la salvaguardia delle discipline regolatorie nel frattempo emanate a livello locale compatibili con i principi delle norme di attuazione”. Evidenziando come l'ormai annosa “questione territoriale” abbia portato “allo stallo amministrativo per la redazione e pubblicazione di molte procedure ad evidenza pubblica”.

QUALIFICAZIONE DEGLI ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE - Fra i temi soggetti a riordino c'è anche quello della disciplina di qualificazione degli organismi di certificazione degli apparecchi, che “dovrà attuarsi secondo criteri di maggiore rigore, specificità e trasparenza, con riferimento a obblighi, responsabilità e garanzie, in particolare patrimoniali, dei produttori o distributori di programmi informatici per la gestione delle attività di gioco e della relativa raccolta. L’intervento così operato consente di approfondire e sviluppare linee di omologazione e autorizzazione agli stessi organismi di certificazione degli apparecchi coerenti con le nuove norme anche di rango euro-unitario”.

I CONTROLLI - Fra le finalità c'è poi la definizione di piani annuali di controlli volti a contrastare ogni illegalità e irregolarità nel settore del gioco “attraverso un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, emanato su proposta del direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli”. Entro il 31 dicembre di ogni anno viene calendarizzata una relazione alle Camere sul settore del gioco pubblico, presentata dal Ministro dell’economia e delle finanze “contenente tra l’altro i dati sullo stato delle concessioni, sui volumi della raccolta, sui risultati economici della gestione e sui progressi in materia di tutela dei consumatori di giochi e della legalità”.

 

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