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Divieto pubblicità gioco: il testo dell'emendamento al Dl Milleproroghe

24 gennaio 2023 - 13:16

Un emendamento al decreto Milleproroghe chiede di consentire la pubblicità indiretta del gioco e quindi, in sostanza, il ritorno dei brand degli operatori del settore sulle maglie delle squadre di calcio.

Scritto da Daniele Duso
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Come anticipato nella giornata di ieri, 23 gennaio, un emendamento al decreto Milleproroghe, attualmente all’esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato, riporta in auge un possibile dietrofront sul divieto di pubblicità al gioco introdotto dal decreto Dignità nel 2018. 

A firmare l'emendamento, il n. 12.29, sono i senatori di Forza Italia Claudio Lotito, Adriano Paroli, Mario Occhiuto, Roberto Rosso, Francesco Silvestro e Daniela Ternullo. La proposta emendativa, se approvata, comunque continuerebbe a non consentire la pubblicità diretta relativa a offerte di gioco, ma aprirebbe ad altri tipi di sponsorizzazioni, come ad esempio i loghi degli operatori del gioco sulle magliette dei calciatori.

Le votazioni sul testo del decreto sono in programma nella giornata di oggi, martedì 24 gennaio, mentre la chiusura dei lavori delle commissioni con il mandato ai relatori è prevista per il 27 gennaio, fatto propedeutico al passaggio in Aula.

Questo il testo dell'emendamento: "Dopo il comma 5, aggiungere il seguente: '5-bis. All'articolo 9, comma 1, del decreto-legge 12 luglio 2018, n.87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n.96, sono soppresse le seguenti parole: ', anche indiretta,' ".

L'emendamento, come anticipato, andrebbe a modificare dunque la frase del Decreto dignità: "e’ vietata qualsiasi forma di pubblicita’, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro nonche’ al gioco d’azzardo, comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media." consentendo quantomeno un ritorno della pubblicità indiretta nel corso degli eventi sportivi.

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