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Doppio sì per Draghi, il gioco resta in attesa di risposte

19 febbraio 2021 - 09:52

Anche la Camera concede la sua fiducia al nuovo esecutivo: 535 sì e 56 no. Nel discorso di Draghi molti riferimenti alla lotta alla criminalità e all’importanza dello sport.

Scritto da Daniele Duso
Doppio sì per Draghi, il gioco resta in attesa di risposte

Con 535 voti a favore e 56 contrari e 5 astenuti Mario Draghi ha incassato la fiducia anche alla Camera. Dopo l’appoggio del Senato, ottenuto martedì 17 con 262 senatori favorevoli, 40 voti contrari e 2 astenuti, anche il secondo ramo del Parlamento dà il suo via libera al nuovo esecutivo, che da ora sarà pienamente operativo. Ora l'attesa vera per il settore del gioco è quella di conoscere quali saranno gli altri nomi della squadra di Governo, in particolare quelli riguardanti il Mef, con il quale il comparto del gioco spera di proseguire al più presto il percorso portato avanti con il precedente sottosegretario Pier Paolo Baretta

Nel suo discorso alla Camera, Draghi si è soffermato in particolare sul tema della legalità, sottolineando come azione fondamentale “la semplificazione dei procedimenti amministrativi serve per snellire e accelerare i processi decisionali pubblici. Sono proprio le farraginosità degli iter, la moltiplicazione dei passaggi burocratici, spesso, la causa inaccettabile di ritardi amministrativi, ma anche il terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti”.

Concetti che hanno direttamente a che fare anche con il settore del gioco, in attesa di risposte anche in merito a riaperture, ristori (adeguati) e indicazioni su riordino dell’offerta. Non si poteva attendersi, in questa occasione, un riferimento più concreto al gioco, ma è assodato che chiarezza e semplificazione saranno fondamentali per la ripresa del lavoro, unica via per dare una speranza di futuro ai 150mila lavoratori che ne fanno parte, e per evitare che il gioco finisca nelle mani della criminalità, che assorbirebbe così anche una buona fetta degli introiti destinati all’Erario.

Non è mancata una breve considerazione anche sullo sport, nei confronti del quale il neopresidente del Consiglio ha assicurato che “questo governo si impegna a preservare e sostenere il sistema sportivo italiano tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano, non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro, ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo. Penso infine ai grandi eventi sportivi nazionali ed internazionali, la cui massima espressione saranno i Giochi Olimpici di Milano e Cortina che l’Italia ospiterà nel 2026”.

Tra gli altri temi elencati da Draghi quelli legati a infrastrutture, turismo, innovazione tecnologica, ricerca e sostenibilità ambientale. Ma solo sul turismo si sofferma un po’ di più affermando che “è sicuro che riparte, perché siamo l’Italia, quindi merita sostegno” chiudendo augurandosi che “spero condividiate questo sguardo costantemente rivolto al futuro che certamente caratterizzerà, nelle mie ambizioni, l’azione di questo governo”.

Nessun riferimento diretto dunque a riaperture, ristori o lavoro, tematiche che sono state invece richiamate da più di un intervento dei deputati che hanno replicato a Draghi. Il solo termine “lavoro” ha riecheggiato ben 200 volte nel susseguirsi degli interventi. Tra questi invece, l’unica a citare direttamente il settore del gioco è Valentina Barzotti (M5S), che ha ricordato il lavoro del precedente esecutivo sottolineando che “abbiamo contrastato e vogliamo continuare a contrastare il gioco d’azzardo, una piaga della nostra società e tragedia per le famiglie che lo vivono e che troppo spesso si sono trovate abbandonate”.

Sul tema dei ristori è intervenuto Riccardo Molinari (Lega) ha toccato invece il tema dei ristori, sostenendo che “ci vuole discontinuità, che non possono partire dall’idea che si calcolino su una percentuale di fatturato dell’aprile 2019 senza tenere in considerazione l’effettiva perdita di fatturato e i costi fissi, uscendo, una volta per tutte, anche dalla logica dei codici Ateco”. Mentre un discorso a nome “delle voci più flebili” è stato quello di Giorgia Meloni (FdI), che ha ricordato “chi aspetta da mesi ristori che non arrivano, chi vorrebbe solo tornare a lavorare in sicurezza”. L’unico intervento che, anche se genericamente, si collega ai temi della protesta portata in piazza ieri dai lavoratori del gioco legale.

 

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