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Draghi: 'Niente chiusure, difendere la normalità raggiunta'

22 dicembre 2021 - 15:53

Il Governo studia possibilità di introdurre mascherine obbligatorie all'aperto, tamponi anche per i vaccinati e di ridurre durata del green pass, ma il premier Draghi rassicura sulle chiusure.

Scritto da Redazione
Draghi: 'Niente chiusure, difendere la normalità raggiunta'

Per sapere cosa ne sarà delle feste natalizie degli italiani e quali misure devono attendersi le attività economiche del Paese, comprese quelle di gioco, bisognerà attendere domani, 23 dicembre, e le decisioni prese dalla cabina di regia, ma intanto a dare qualche “anticipazione” ha pensato il premier Mario Draghi, protagonista della conferenza stampa di fine anno organizzata dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti in collaborazione con l’Associazione della stampa parlamentare oggi.

L'Esecutivo aspetta di conoscere i dati epidemiologici più aggiornati sulla diffusione della variante Omicron, in arrivo nelle prossime ore, ma intanto si sa già che sul tavolo dei ministri ci sarà la possibilità di rendere obbligatorio l'uso delle mascherine anche all’aperto, magari di Ffp2 in alcuni spazi chiusi, come nei trasporti pubblici.

 

Inoltre, il Governo sta valutando anche l'estensione dell’obbligo vaccinale ad altre categorie di lavoratori, dopo quello previsto per personale degli istituti scolastici e delle forze dell'ordine.
"L’obbligo vaccinale resta sempre sullo sfondo, non è stato mai escluso. L’approccio che lasciava un po’ più di scelta, intrapreso all’epoca, trovava la conferma nei dati dell’epidemia. Valuteremo. È già stato esteso ad alcune categorie, valuteremo ad altre. Se ne discuterà già domani, ma se i dati dovessero continuare a peggiorare sarà oggetto di discussione in tempi brevissimi", sottolinea il presidente del Consiglio.
 
Ma non solo. Di fronte all'impennata dei contagi, non è escluso anche un taglio alla durata del green pass, forse a sei mesi, e la somministrazione di tamponi anche ai vaccinati, fra la seconda e terza dose, per l'accesso a feste e discoteche.
"C'è un periodo del green pass, in cui la protezione della prima e seconda dose decresce rapidamente e la terza dose non è stata ancora fatta. In questo periodo può essere utile fare un tampone, per capire se si è positivi. Sono sistemi per poter cercare di rallentare la diffusione del virus. Dobbiamo difendere la normalità raggiunta e questo significa niente chiusure, scuola in presenza, una socialità soddisfacente. Per farlo dobbiamo prendere tutte le precauzioni possibili".
 
Un'intenzione sicuramente condivisa anche dagli operatori economici e dalle attività di gioco, che non vogliono di certo affrontare un nuovo lockdown, con tutte le possibili e pesanti conseguenze che porterebbero con sé, dopo quanto vissuto fra il 2020 e il 2021.
 
Il premier quindi ribadisce: “"I vaccini restano lo strumento migliore di difesa. Oggi circa l'80 percento della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose, è una proporzione più alta di Gran Bretagna, Francia e Germania. Abbiamo somministrato 15,6 milioni di terze dosi e raggiungo tre quarti della popolazione che può riceverla. Invito tutti i cittadini a continuare a vaccinarsi e fare la terza dose, oggi è questa la priorità".
 
Considerando che ci sono già quattro regioni che rischiano di tornare in “zona arancione” nella prima settimana di gennaio: Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Liguria e Calabria.
 
 

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