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Endrizzi (comitato Giochi antimafia): 'Stato recuperi più pieno controllo'

08 settembre 2022 - 13:40

Il senatore Giovanni Endrizzi (M5S) traccia un bilancio dell'attività e delle ragioni del comitato Giochi della commissione parlamentare Antimafia.

Scritto da Anna Maria Rengo
Endrizzi (comitato Giochi antimafia): 'Stato recuperi più pieno controllo'

Tempo di bilanci anche per il IV Comitato della commissione Antimafia e che si è occupato nello specifico dell'influenza e del controllo della criminalità sulle attività connesse al gioco.

In attesa della pubblicazione (e prima ancora, dell'approvazione definitiva) della relazione sull'attività complessiva della commissione Antimafia, a spiegare a Gioconews.it le ragioni e l'attività del comitato sul gioco è il suo coordinatore, il senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi. Partendo innanzitutto dai numeri: 12 audizioni in sede di Comitato, 14 in sede plenaria, oltre 80 documenti archiviati, una raccolta degli atti giudiziari e dati processuali su tutte le principali inchieste, almeno dell’ultimo quinquennio.

"Dall'attività svolta emerge uno spaccato del mercato del gioco d’azzardo.
Su tutto, abbiamo due evidenze, oggi in contrasto, ma i termini si possono e si devono riconciliare.
Da un lato il controllo statale sull’offerta di gioco d’azzardo, rispetto ad un libero mercato, offre maggiori garanzie per i cittadini. La Direttiva Servizi dell’Unione Europea e diverse pronunce della Corte dei Diritti Europea legittimano la riserva esclusiva dello Stato ed il sistema concessorio adottati dall’Italia, proprio per le esigenze di regolare l’offerta, minimizzando i danni sociali che possono conseguirne e attuare un più efficace prevenzione e repressione del crimine".

Dall’altro "dobbiamo registrare che negli ultimi lustri (a parte ogni considerazione sul piano sociale che potrà essere sviscerata meglio in altra sede) la forte espansione e l’impressionante volume raggiunto (oltre 110 miliardi di giocate) dalle attività legali, ha attirato l’interesse della criminalità, in particolar modo di quella mafiosa, oltre al mercato clandestino, anche ad infiltrare (capillarmente in alcuni casi documentati) le reti in concessione.
L’offerta pubblica, sviluppata allo scopo dichiarato di contrastare le attività mafiose, in certa parte, in alcuni settori in particolare, o in alcuni territori, è stata sfruttata per aumentare i profitti illeciti ed è necessario che lo Stato recuperi un più pieno controllo.
L’attività del Comitato ha permesso di evidenziare vulnerabilità e raccogliere proposte di soluzione su più versanti: tecnologico, investigativo, giudiziario e normativo", conclude il senatore.

 

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