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Fiorini (Lega): 'Gioco, presidio di legalità e distretto industriale da riconoscere'

14 settembre 2022 - 11:05

Benedetta Fiorini (Lega) evidenzia il ruolo del settore del gioco come presidio di legalità e la necessità che sia riconosciuto come distretto industriale.

Scritto da Amr
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Due priorità fondamentali per il gioco: giungere al suo riordino normativo e riconoscerlo come distretto industriale. Questo il pensiero della deputata Benedetta Fiorini (Lega), candidata dal centrodestra alla Camera proporzionale Emilia e Uninominale Imola U05, intervistata nell'ambito dello speciale elezioni 2022 di Gioconews.it e, dunque, nell'attesa dell'appuntamento con le urne del 25 settembre.

In questa legislatura si è occupata a lungo di gioco e delle sue tante emergenze. In che modo continuerà a impegnarsi anche nel futuro?

"Abbiamo affrontato anni difficili per tutti i settori economici e altri purtroppo si profilano all’orizzonte. Non si può abbassare la guardia proprio adesso. Dopo la pandemia, che tanto ha impattato anche questo comparto chiedendo sacrifici durissimi, è arrivata la scure dei costi energetici generata da un combinato disposto di guerra in Ucraina e totale dipendenza del nostro Paese da fornitori esteri.
Quello che penso è che non possono e non devono esistere comparti di serie A e altri di serie B e l’ho sempre ribadito anche in piazza schierandomi accanto alle donne che manifestavano a Roma durante la pandemia. Il mio impegno è quello di sempre, di continuare a rappresentare con serietà e in modo pragmatico questo settore che per l’erario ha un valore di 10 miliardi di euro, al pari degli altri comparti. Ritengo che si tratti di una vera e propria filiera industriale formata da centinaia di piccole e medie imprese che costituiscono un ineliminabile presidio di legalità sui territori e che come tale deve essere gestito, tutelato e disciplinato.
A maggior ragione nel momento in cui si assicurano posti di lavoro, parliamo di 7.000 imprese che danno lavoro a 150.000 addetti, e dietro ci sono famiglie e professionisti del settore che garantiscono un presidio importantissimo di legalità".

Pensa e spera che si possa giungere all'atteso riordino normativo nella prossima legislatura?

"Come accennavo poc’anzi, ritengo che la strada per arrivare al riordino normativo del settore passi anche attraverso la costituzione di un distretto industriale.
In questo modo si riconoscerebbero al gioco legale la struttura ed il profilo che di fatto lo inserirebbero di diritto tra le industrie che creano occupazione, tutelano i posti di lavoro, sviluppano professionalità specifiche, investono in innovazione e nuove tecnologie e, aggiungo, nella filiera del nostro Made in Italy.
Viaggiando sul doppio binario della garanzia per la legalità, questi strumenti, messi in campo in maniera strutturale, contribuiscono contrastare la ludopatia.
Per ottenere questi risultati e superare le incertezze, è necessario avere ed osservare regole chiare, agire nella massima trasparenza ed avvalersi di una comunicazione corretta e mirata.
Su questo solco, anche in futuro non mancherà il mio impegno per contribuire ad ottenere il tanto atteso riordino normativo, così come avvenuto finora anche grazie al lavoro del sottosegretario al ministero Economia e Finanze della Lega, Federico Freni".

Lei pensa che il gioco pubblico sia oggetto di un pregiudizio e se sì cosa si può fare per sradicarlo?

"Per rispondere a questa domanda penso sia utile fare dei distinguo. Il pregiudizio di solito nasconde una mancata conoscenza della realtà. Demonizzare questo comparto è inutile e controproducente, come in tutte le cose penso che un sano atteggiamento liberale sia il miglior modo per creare responsabilità nelle parti in causa.

Nel caso specifico, si tratta di garantire il presidio di legalità ad attività che danno migliaia di posti di lavoro e portano indotto e questo ci rimanda immediatamente all’altro aspetto da non trascurare e legato all’argine che un presidio è di in grado opporre alla criminalità. La gestione del gioco pubblico rappresenta un vero e proprio argine trasparente che risponde alle Legge dello Stato italiano. Ma a supportare le mie parole ci sono anche i rilievi evidenziati dall'allora procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero de Raho: 'Il gioco legale limita la proliferazione del gioco illegale'.
Ostacolando l’esistenza di questo presidio, si lascia spazio alla criminalità organizzata. Mai come in questo momento di grande crisi il presidio è necessario".

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