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Gaming disorder, interrogazione alla Camera sulle azioni di contrasto

30 novembre 2021 - 09:13

Le iniziative pubbliche di contrasto al gaming disorder al centro di una interrogazione presentata da sei deputate del M5s.

Scritto da Daniele Duso
Gaming disorder, interrogazione alla Camera sulle azioni di contrasto

Una richiesta di approfondimento sulle iniziative a contrasto del gaming disorder è al centro di un'interrogazione presentata alla Camera dalle deputate del M5s Carmela Grippa, Silvana Nappi, Teresa Manzo, Angela Raffa, Virginia Villani e Elisabetta Barbuto ai ministri per le Pari opportunità e la Famiglia, per le Politiche giovanili e della Salute.

Nell'undicesima revisione della Classificazione statistica internazionale delle malattie e dei problemi sanitari connessi (ICD-11), "che entrerà in vigore il 1° gennaio 2022", ricordano le deputate, "l’Oms ha voluto introdurre il Gaming disorder", "riconoscendolo, quindi, come una vera e propria malattia". Una dipendenza, quella dal gioco elettronico, che peraltro non è cosa recente, ricordano ancora le deputate, citando "gli storici 'Campo minato' e 'Solitario' che, per un periodo a cavallo degli anni '90, rappresentarono per alcune aziende un problema di produttività, in quanto i lavoratori passavano gran parte del tempo a giocare".

Continuano ancora deputate ipotizzando che "con il progresso tecnologico (hardware e software) e la pervasività del web si potrebbe ipotizzare, senza temere di essere smentiti, che sia stato fornito un contribuito esponenziale ad allargare il fenomeno grazie allo sviluppo di giochi interattivi e multiplayer anche online e giochi di ruolo sempre più accattivanti e realistici che in alcune occasioni attirano i fruitori all’interno di un mondo fittizio, tralasciando i problemi e le necessità della vita reale, e soprattutto le capacità per superarle".

Citano infine qualche numero ricordando che "dati statistici riportano che circa il 55 per cento dei ragazzi e il 20 per cento delle ragazze, già sotto i 15 anni, passano una media di due ore al giorno davanti alla console, giocando sui cellulari, con i tablet e con il pc".

E chiedono dunque ai ministri citati se siano a conoscenza del fenomeno e nel caso quali siano i dati a loro disposizione e, di seguito, "quali iniziative ritengano necessario adottare, per quanto di competenza, al fine di fornire una maggiore educazione all’uso dei giochi digitali e consapevolezza dei rischi che un uso eccessivo comporta e come intendano in tale percorso promuovere iniziative concrete da parte degli attori coinvolti".

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