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Gap: le Marche puntano sulla prevenzione, ma il gioco legale è a rischio

11 aprile 2023 - 10:47

Al Consiglio Marche procede l'iter del Piano per il contrasto del Gap 2023-2025, ma in vista della scadenza del 31 luglio gli operatori di gioco auspicano tutele per le attività in essere.

Scritto da Fm
© Pixabay

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Il 31 luglio 2023 nelle Marche, salvo modifiche, scadrà la proroga dell'applicazione della legge regionale per il contrasto al gioco patologico varata nel 2017.

In vista di questa data, gli operatori del territorio auspicano un nuovo intervento legislativo per scongiurare un effetto espulsivo del gioco legale che, se si dovesse concretizzare, sarebbe fra i peggiori d'Italia.

GIOCO LEGALE A RISCHIO ESPULSIONE - In regione si contano attualmente circa 10.500 posizioni lavorative nel settore del gioco lecito (di cui circa 2mila sono "dirette"), 40 aziende di gestione di apparecchi, 138 sale dedicate, 135 sale scommesse (impossibilitate a sostenere i costi di gestione senza l’offerta di apparecchi leciti), 2.231 esercizi generalisti (bar e tabacchi, attualmente ospitanti i congegni da gioco, per una base occupazionale di 8500 addetti), oltre a tutto l’indotto economico-industriale dei fornitori e dei professionisti collegati alle attività sopra citate.

Attività e occupati quasi a rischio azzeramento, se si considera che in base ad alcune perizie urbanistiche giurate commissionate dalle associazioni di categoria svolte per le città di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata e Pesaro la percentuali di insediamento possibile con l'applicazione della legge sul Gap è inferiore al 2 percento, di media

Senza dimenticare che secondo quanto previsto dalla legge del 2017 un’attività di gioco che inizia la sua attività lontano da tutti i luoghi sensibili dovrebbe chiudere nel caso un’attività presente nell’elenco previsto dalla legge regionale apra successivamente, che i cambi di gestione vengono equiparati a nuove attività e che ai Comuni viene assegnata la possibilità di disporre limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite apparecchi, prevedendo al riguardo fasce orarie giornaliere fino ad un massimo di 12 ore, anche in forma articolata.

I LAVORI IN CONSIGLIO REGIONALE - Gli operatori quindi chiedono la salvaguardia dell'esistente, e mentre si attendono i "risultati" di un'interlocuzione già in atto con la politica regionale, la Regione procede sul fronte della prevenzione, delle  campagne di sensibilizzazione e informazione a beneficio dei cittadini, come ricordato non molto tempo fa dall’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini.

Il tema torna d'attualità il 12 aprile, con la seduta della commissione Sanità e politiche sociali chiamata ad esaminare la proposta di atto amministrativo n° 45/2023 “L.R. 3/2017, art. 9, c. 1. e s.m.i. - Piano regionale integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio da gioco d'azzardo patologico (Gap) e da nuove tecnologie e social network (dipendenze digitali)'. Annualità 2023-2025” , con la nomina dei relatori.

Tale Piano, che si pone in continuità con il Piano 2019-2021, risponde alle disposizioni ministeriali, al fine di utilizzare le risorse del fondo nazionale vincolato per il Gap, ma anche alle disposizioni della l.r. 3/2017 che stabiliscono l’adozione di un Piano triennale di contrasto al Gap ed alle dipendenze digitali.

Nella relazione che accompagna la proposta di atto amministrativo, si legge che le risorse necessarie a finanziare il Piano regionale Gap 2019-2021 ammontavano complessivamente a oltre 5 milioni di euro (contro i 4.790.379,82 previsti per il triennio 2023-2025) e si evidenzia il ritardo nella sua attuazione, innanzitutto a causa della pandemia di Covid, ma anche per problematiche di tipo amministrativo/burocratico degli uffici preposti dell'Azienda sanitaria unica regionale, con lo slittamento della pubblicazione delle manifestazioni di interesse e dei bandi di gara per l’assegnazione dei fondi necessari alla realizzazione dei progetti previsti nei Programmi territoriali. A pesare anche la mancanza di personale per realizzare le attività programmate, e il mancato avvio delle procedure di reclutamento.

 

I DATI SU GIOCATO, VINCITE, SPESA ED ENTRATE ERARIALI - La relazione quindi fa il punto anche sui dati relativi alla diffusione del gioco online fra i marchigiani nelle annualità 2018 e 2019. Se il giocato nel complesso è pari a 1.849.005.735,59 euro, le vincite si attestano sui 1.399.152.113,33 euro, mentre la spesa è pari a 449.665.975,53 euro e le entrate erariali a 260.444.209,51.

Quanto al gioco fisico, i dati aggiornati al 13 giugno 2019 vedono un giocato di 1.909.720.938,85 euro, vincite per 1.463.942.932,39 euro e una spesa di 448.491.675,77 euro. In questo caso all'Erario vanno 243.539.229,46 euro.

 

LE PERSONE IN TRATTAMENTO PRESSO I SERVIZI DELLE MARCHE - Nella Marche le persone in carico al Sistema sanitario regionale per problemi relativi al Gap e dipendenze digitali nel 2022 sono state 776 (contro i 429 del precedente anno. Di questi, 413 per problemi relativi alle dipendenze digitali (contro i 44 del 2021) e 363 connessi al gioco con vincita in denaro. Rispetto ai dati del 2021, si rimarca nella relazione, “si evidenzia un aumento esponenziale dell’intercettazione del fenomeno e della presa in carico di soggetti affetti da dipendenti da nuove tecnologie e social network, per le seguenti motivazioni: la pandemia ha acuito le problematiche relative alle dipendenze digitali, strumento a suo tempo utilizzato per limitare l’isolamento; il ripristino alla normalità con il termine della pandemia ha permesso di incentivare gli accessi ai servizi; i finanziamenti Ministeriali messi in campo, con l’implementazione dei servizi per le tossicodipendenze ha permesso di intercettare lo specifico fenomeno e di attivare concrete prese in carico dei pazienti”.

 

LA NUOVA PROGRAMMAZIONE – Fra gli obiettivi del Piano 2023-2025 spicca quello di “stimolare le persone alla ricerca di condizioni di benessere psicofisico, alla conduzione di pratiche sane di gioco, alla gestione proficua del tempo libero”. Come? In primis attraverso incontri pubblici (anche sotto forma di laboratori esperienziali) per promuovere situazioni ludico-ricreative individuali e di gruppo, nei luoghi di lavoro e nelle sedi delle associazioni sportive, ricreative, culturali. Altrettanto basilari sono la promozione di una campagna informativa multimediale regionale e di interventi di prevenzione con programmi integrati tra Soggetti del territorio: Ddp, Ats, scuola, forze dell'ordine, enti accreditati, Terzo settore.

Un'attenzione particolare è riservata ai soggetti che non hanno ancora avuto esperienze di gioco d'azzardo ma che presentano un rischio specifico patologico superiore alla media (soggetti vulnerabili); soggetti che hanno avuto esperienza problematica di gioco d'azzardo ma in modo discontinuo, pur in assenza di dipendenza. In parallelo ovviamente si guarda anche ai giocatori problematici e patologici, con un miglioramento dei processi di accesso al trattamento e un aumento delle prese in carico, e garantendo la costituzione e l’aggiornamento di un’équipe specialistica in grado di offrire processi di diagnosi e cura ai giocatori e ai loro familiari.

Fra gli obiettivi del Piano 2023-2025 poi ci sono il monitoraggio del fenomeno, fra la popolazione 15-74 anni e l'utenza dei servizi, la valutazione delle politiche regionali, così come attuate dai servizi pubblici e del privato sociale accreditato di settore.

Ma non solo. Si parla anche di formazione, rivolta agli operatori delle reti territoriali e dei portatori d’interesse (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, polizie locali, esercenti, operatori istituti di credito e di agenzie di finanziamento).

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